Osservato Nazionale Amianto: l’unico sistema per evitare nuove malattie e quindi nuovi decessi è quello di evitare ogni forma di esposizione a queste fibre killer, e ciò attraverso la bonifica

Si celebra oggi la Giornata delle Vittime dell’Amianto. A distanza di 25 anni dall’entrata in vigore della legge 257/92 – che ha stabilito nel nostro Paese il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali di amianto e/o contenenti amianto – sono presenti tutt’oggi sul territorio italiano circa 40 milioni di tonnellate di amianto, ovvero materiali contenenti amianto, in circa 50 mila siti, e un milione di micrositi. Tra questi figurano circa 2.400 scuole, con l’esposizione al rischio di circa 350.000 studenti e 50.000 dipendenti, tra docenti e non; ma anche ospedali, aeromobili, navi e altri mezzi militari.
Ad oggi, il mesotelioma, il tumore che si origina dalle cellule del mesotelio per effetto delle fibre di amianto – che ne costituisce l’esclusiva causa di insorgenza -, rappresenta l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne; senza tener conto di tutte le altre patologie asbesto correlate, molto meno rare. L’amianto rappresenta dunque un vero e proprio “big killer” che tenendo conto di tutte le patologie che è in grado di cagionare, miete circa 6.000 decessi ogni anno.
“Siamo costretti giorno dopo giorno a registrare decine di nuovi casi di patologie asbesto-correlate – fanno sapere dall’Osservatorio Nazionale Amianto -. Purtroppo l’epidemia di queste malattie è ancora in corso, per i lunghi tempi di latenza perché possono arrivare fino a 40-50 anni. Ecco perché l’unico sistema per evitare nuove malattie e quindi nuovi decessi è quello di evitare ogni forma di esposizione a queste fibre killer, e ciò attraverso la bonifica. Solo così sarà possibile vincere l’epidemia, perché ricordiamo che non sussistono limiti di soglia al di sotto del quale il rischio si annulla e tutte le esposizioni di amianto sono dannose per la salute umana. Trattandosi di un cancerogeno e, come per tutti i cancerogeni, il limite è 0, al di là di quello che molto spesso si legge sui giornali”.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, anche sulla base delle risultanze dell’ultima monografia IARC (International Agency for Research on Cancer), ha chiesto un ulteriore aggiornamento delle tabelle Inail, con l’inserimento di tutte le patologie neoplastiche nella lista 1 rispetto all’attuale collocazione rispettivamente nella lista 2 e 3. “Riteniamo che l’Inail debba adeguare la lista 1 della tabella delle patologie asbesto correlate, e vi debba ricomprendere anche il tumore della faringe, dello stomaco e del colon retto, che ora sono inseriti nella lista 2, il tumore dell’esofago, che ora è inserito nella lista 3, sulla base dell’ultima monografia IARC, ed il resto della letteratura scientifica e dei dati epidemiologici. Non sono da escludere – sottolinea il Presidente dell’Osservatorio, Ezio Bonanni – anche altre patologie, sempre sulla scorta delle risultanze scientifiche: come per esempio i tumori dell’apparato emolinfopoietico”.

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