Per l’Associazione degli Anestesisti Rianimatori, tuttavia, occorre rendere più attrattive tali discipline per i giovani laureati

“Soddisfazione per l’aumento delle Borse di Studio per le Specializzazioni in Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore e in Medicina di emergenza e urgenza”. E’ quanto esprime l’Aaroi Emac evidenziando, tuttavia, come  politica debba fare la sua parte per rendere maggiormente attrattive tali discipline.

“È evidente – afferma Alessandro Vergallo, Presidente Nazionale dell’Associazione – che le nostre denunce sulla carenza di Medici Anestesisti Rianimatori e dell’Emergenza-Urgenza e la diffusione in tutta la penisola delle criticità ad essa correlate sono state ascoltate, vista l’assegnazione di 962 contratti per Anestesia e Rianimazione e 483 per l’Emergenza-Urgenza”.

Per il rappresentante sindacale si tratta di un risultato senza dubbio importante che però avrà i suoi effetti soltanto tra alcuni anni. “Esiste, inoltre – aggiunge – un altro rischio correlato al fatto che queste specializzazioni – considerata l’attività logorante, l’enorme responsabilità e lo scarso riconoscimento economico – devono essere rese più attrattive per i giovani laureati, sia sotto il profilo della sicurezza professionale, sia sotto il profilo stipendiale”.

L’Aaroi Emac chiede, quindi, alla Politica di Governo del SSN di far sì che questa porta d’ingresso alle specializzazioni più carenti possa essere un’opportunità di incrementare adeguatamente i futuri Specialisti nelle due discipline.

“Il Ministro Grillo – sottolinea Vergallo – ha parlato recentemente della necessaria valorizzazione (anche stipendiale) del lavoro di questi Specialisti, gli unici, di fatto, che dedicano il loro tempo esclusivamente alla sola attività ospedaliera in condizioni di specifico peculiare disagio, e senza le gratificazioni anche di introito economico aggiuntivo correlate agli Ambulatori Privati, specie in regime di “Intramoenia allargata”, di Medici Pubblici Dipendenti di altre specializzazioni”.

“Questo punto – conclude il Presidente AAROI-EMAC – ha una forte valenza anche in relazione alla nostra firma o, viceversa, al nostro rifiuto di firma del Nuovo CCNL che ci viene proposto dall’ARAN su mandato politico delle Regioni e della Funzione Pubblica. Se i testi contrattuali che risulteranno alla fine della delicatissima trattativa in corso non offriranno un’adeguata valorizzazione economica anche ai nostri Specialisti che lavorano più di tutti in condizioni di disagio, dovrà prendersi atto che la nostra firma, obtorto collo, verrà da tali testi allontanata”.

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