Cari lettori, riprendiamo il caso di Tommy, bambino bizzarro che frequenta la V elementare. Lunedì scorso abbiamo introdotto le particolarità di questo bambino tutti attribuivano ad una stranezza o maleducazione del piccolo, ma nessuno aveva avanzato l’utilità di una diagnosi.

Ricapitoliamo brevemente le caratteristiche emerse: Tommy da subito ha dimostrato di essere un bambino “diverso”, sin dai primi giorni di nascita il pianto del bambino è descritto come straziante, ininterrotto ed il piccolo ha da sempre allontanato chiunque gli andasse vicino, anche oggi (all’inizio della cura) non sopporta il contatto fisico, non richiede né concede carezze, baci, o altre forme di “coccole”. Nel parlare di lui i genitori lo descrivono come “ossessivo”, non è in grado di fermare il flusso del parlato finché non arriva alla conclusione, è pignolo, abitudinario, non in grado di socializzare ed integrarsi nel gruppo di pari. Anche il rapporto con l’alimentazione è caratteristico, sono pochi i cibi di cui tollera la presenza e l’odore. Inoltre la maggior parte del tempo la impiega al pc o con i “dispositivi” , cioè la nintendo ed altre apparecchiature elettroniche dalle quali è molto difficile separarlo. Il rapporto con gli altri è sempre strumentale e finalizzato all’ottenimento di qualcosa di suo interesse, sia con gli adulti che con i coetanei. Spesso i genitori sono percepiti come cattivi e con dei tratti persecutori. Il tema principale delle discussioni di Tommy è la tecnologia, i video su youtube, il computer.

Il processo diagnostico è qualcosa di estremamente delicato e complesso, quanto riportato di seguito sono solo delle piccole riflessioni di una diagnosi che è stata approfondita ed ha impiegato del tempo. Non è possibile riassumere un processo diagnostico in un articolo divulgativo, mi auguro semplicemente di far passare qualche spunto di riflessione valido, (spero), soprattutto per chi vive questi bambini quotidianamente.

Ma quali sono state alcune delle ipotesi che mi hanno spinta verso una diagnosi di Asperger,(in appendice trovate i criteri diagnostici), e non di altro tipo?

  • In primis l’assenza di delirio ed allucinazione, pur con la presenza di un pensiero a volte di stampo persecutorio. Nel caso di Tommy è assente l’altro persecutore vis-à-vis dal quale proteggersi o del quale vendicarsi, un delirio, infatti, ha bisogno di più coordinate per essere tale: un’iniziativa che viene dall’esterno, l’ individuazione di un persecutore, una certa logica evolutiva.
  • La presenza del concetto di sameness, descritto da Kanner, secondo il quale un soggetto nello spettro vive in un mondo in cui l’immutabilità è fondamentale ed i cambiamenti non sono tollerati. Su di un soggetto psicotico le spiegazioni non sortiscono un grande effetto, mentre sui soggetti dello spettro lo possono sortire.
  • L’assenza di dimestichezza con le relazioni e la socialità. Molte volte quando si prova a risolvere un problema relazionale, prima si fa una conversazione sociale nella propria mente in cui si pensa se sia adeguato o no una determinata frase, un intervento, questo generalmente non avviene per gli Asperger. Per Tommy non avveniva.
  • La pervasività, nel tempo e nello spazio, della passione per la tecnologia.

Queste ipotesi cliniche sono state vagliate con l’utilizzo di una batteria testologica composta da: Matrici di Raven (per avere informazioni sulla sfera cognitiva), più due strumenti specifici per lo spettro autistico: l’ADI-R e l’ADOS-2. Un breve consiglio: accertatevi che chi fa diagnosi abbia frequentato i corsi appositi per l’utilizzo dell’ADI e dell’ADOS che sono due strumenti preziosi, ma anche molto complessi da utilizzare. L’ADI-R, infatti, è un’intervista strutturata che si svolge con i genitori, l’ADOS-2, invece, è un’interazione standardizzata in cui l’esaminatore propone dei giochi, attività o temi di discussione al bambino. L’ADOS dà la possibilità all’esaminatore di osservare se presenti o assenti innumerevoli caratteristiche: stereotipie, manierismi, aperture sociali, verbalizzazioni, interessi sensoriali.. solo per dirne alcune!

Alla fine di questo iter, anche i punteggi ottenuti ai test mostrano un’appartenenza di Tommy allo spettro autistico in accordo con quanto avevo colto dai colloqui con lui ed i genitori, insomma Tommy ha (finalmente?) ricevuto una diagnosi. Cosa cambia? Sicuramente tutta una serie di comportamenti ed ansie non sono più rimaste “enigmatiche”, ma ora possono essere lette come segni e sintomi di una sindrome specifica. Insieme con la famiglia, poi, abbiamo impostato un lavoro terapeutico che aiutasse Tommy ed i genitori.

Ma per il post-diagnosi vi aspetto lunedì prossimo. Nel mentre per domande o curiosità scrivete a redazione@responsabilecivile.it

Dott.ssa Rosaria Ferrara

(Psicologa Forense)

 

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SCARICA QUI  L’APPENDICE con i criteri diagnostici, definiti dal DSM-IV per la sindrome di Asperger

 

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