L’operazione, condotta su due bambini che avevano ingerito soda caustica, ha visto la rimozione dell’esofago ‘bruciato’ e la trasposizione dello stomaco

Un intervento innovativo ha consentito di salvare due fratellini che avevano ingerito soda caustica. L’operazione, realizzata presso la Città della Salute di Torino, ha visto l’asportazione dell’esofago “bruciato” e la trasposizione dello stomaco rimodellato a tubo fino al collo.

I due fratellini, una bimba e un bimbo di rispettivamente 4 e 5 anni, avevano bevuto per errore una sorsata di liquido corrosivo per uso idraulico. Questo era stato incautamente travasato in una bottiglia di una comune bevanda.

Dal Pronto soccorso di Ivrea i due piccoli erano stati trasferiti immediatamente presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per eseguire un’esofago-gastroscopia in urgenza.

L’équipe dei gastroenterologi pediatri, guidati dal dottor Pier Luigi Calvo, da subito li ha presi in carico diagnosticando una severa infiammazione dell’esofago in entrambi.

Questa infiammazione era immediatamente parsa più grave nella bambina. I tentativi eseguiti su di lei, nelle settimane successive, per limitarne la progressione erano risultati infruttuosi; il suo esofago rapidamente si era chiuso completamente su se stesso a circa 3 centimetri al di sotto della gola. Per nutrirla è stato necessario posizionare chirurgicamente una sonda direttamente nell’intestino.

Il fratellino sembrava invece aver ricevuto un danno minore, tanto che si era riusciti a posizionare una sonda attraverso l’esofago per consentire l’alimentazione. La sonda era poi stata sostituita a due riprese con tubicini più grandi nell’intento di ristabilire un calibro esofageo che gli permettesse l’alimentazione per bocca. Tuttavia anche nel suo caso l’infiammazione era progredita inesorabilmente verso una cicatrizzazione anomala e destruente dell’esofago; ne conseguiva un impedimento di mangiare per bocca e l’obbligo a una nutrizione artificiale in vena.

Un vero calvario, durato circa 1 anno, indispensabile nell’attesa che si stabilizzassero i fenomeni infiammatori degli organi vitali intorno all’esofago.

I bambini sono quindi stati sottoposti ad un pesante e delicato intervento chirurgico, con finalità salvavita, e al tempo stesso resettive e ricostruttive. In sequenza, tra fine 2017 ed inizio 2018, l’équipe del professor Renato Romagnoli, ha proceduto su entrambi alla rimozione dell’esofago malato; e successivamente al suo rimpiazzo con lo stomaco spostato all’altezza del collo.

Una tecnica innovativa applicata per la prima volta su pazienti così piccoli e debilitati. In sostanza, accedendo prima dal torace per separare con sicurezza l’esofago severamente infiammato dalle strutture vitali intorno allo stesso esofago; poi dall’addome per preparare lo stomaco ed infine dal collo per reperire il breve tratto di esofago ancora aperto al di sotto della gola.
L’intervento è culminato nella trasposizione dello stomaco rimodellato a tubo (‘tubulo gastrico’) fino al collo di entrambi i bambini. La continuità del tubo digerente è stata così ristabilita con una sutura tra il brevissimo moncone esofageo sotto la gola e l’apice dello stomaco portato al collo.

Il loro decorso immediato in Terapia intensiva ed in Chirurgia ad alta intensità dell’ospedale Infantile Regina Margherita è stato privo di complicazioni. A distanza di pochi mesi dall’intervento, dopo l’ultimo dirimente controllo di ieri, adesso entrambi i bambini stanno bene e sono in grado di nutrirsi per bocca con cibi solidi. La loro aspettativa di vita, oltre che la qualità della loro vita stessa, sono previste essere pari a quelle di individui della loro età.

 

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