Giulia Grillo, esponente del Movimento 5 Stelle e titolare del dicastero alla Salute conferma di aver richiesto pochi giorni fa un parere al Consiglio di Stato per accelerare l’iter di costituzione della Banca dati sulle Dat
Il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ha chiesto un parere al Consiglio di Stato con l’obiettivo di accelerare i tempi per la costituzione della Banca dati sulle Dat, le disposizione anticipate di trattamento.
“Ho chiesto in tempi brevi al Consiglio di Stato un parere – ha dichiarato la Ministra, che ha formalizzato la richiesta lo scorso venerdì 22 giugno – per accelerare la costituzione della Banca dati sulle Dat, da troppo tempo ferma sui tavoli del ministero”. In particolare la responsabile del Ministero ha deciso di rivolgersi al massimo organo consultivo del Governo in materia giuridico-amministrativa. L’obiettivo è fare chiarezza su alcuni dubbi interpretativi in merito al decreto che stabilisce le modalità di registrazione delle Dat nella Banca dati istituita presso il ministero della Salute.
La materia, particolarmente delicata, riguarda la nuova possibilità per i cittadini italiani di dare indicazioni per il proprio fine vita.
“Voglio rendere effettivo – ha sottolineato la Ministra Grillo – il diritto dei cittadini di poter fare al più presto le dichiarazioni di fine vita”. Le DAT, infatti, consentiranno a tutti i cittadini maggiorenni e capaci di intendere e volere di esprimere le proprie volontà relativamente a eventuali trattamenti sanitari, oltre che di dare il proprio consenso o rifiuto per accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e trattamenti sanitari.
Il tavolo composto anche da rappresentanti del Ministero dell’Interno, delle Regioni e del Garante per la privacy aveva già dato un parere positivo all’ipotesi di richiedere un parere al Consiglio di Stato, in modo da ricevere indicazioni più stringenti per l’interpretazione di un decreto che tratta temi particolarmente sensibili per l’opinione pubblica e che sono stati al centro del dibattito anche mediatico degli ultimi mesi. La scelta presa dal Ministro servirà certamente a fare chiarezza e per agevolare la reale entrata in vigore di una legge attesa da molti italiani.
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