Si è chiusa l’inchiesta sul caso della piccola Sofia Zago, la bimba morta per malaria lo scorso settembre. Adesso una infermiera è indagata per omicidio colposo.

Si è chiusa l’inchiesta sulla morte della piccola Sofia Zago, la bimba deceduta per malaria lo scorso 4 settembre 2017.

E c’è una indagata. È una delle infermiere dell’ospedale Santa Chiara la persona accusata di omicidio colposo per la morte della bimba deceduta per malaria a soli 4 anni.

Secondo ricostruzione degli inquirenti, la piccola avrebbe contratto il virus dentro il nosocomio di Trento.

Sofia è morta il 4 settembre 2017 all’ospedale di Brescia dove era stata trasferita d’urgenza una volta compresa la gravità della situazione, mentre nel reparto di pediatria di Trento era entrata per delle semplici cure legate al diabete.

Nel suo stesso reparto, però, erano ricoverate due bambine con la malaria. Lo stesso ceppo di malaria che per la procura avrebbe ucciso la bimba. Il procuratore Marco Gallina ha firmato, quindi, la chiusura delle indagini.

Adesso l’accusa, per l’infermiera indagata, è di omicidio colposo.

Dalle indagini è emerso che il contagio della piccola sarebbe avvenuto il 17 agosto del 2017, giorno nel quale la piccola Sofia era in reparto e l’infermiera, ora indagata, si trovava in servizio.

La sanitaria, ascoltata dagli inquirenti, avrebbe però rispedito al mittente le accuse.

L’infermiera indagata per la morte della bimba deceduta per malaria, sostiene di aver svolto tutte le operazioni nel rispetto delle regole e delle procedure usando sempre materiale monouso.

Inoltre, la donna ha ribadito di aver sempre operato in presenza di altri infermieri.

Per quel che concerne il contagio, secondo le analisi portate avanti anche dai carabinieri del Nas, sono due le ipotesi al vaglio.

La prima è che questo sarebbe avvenuto durante la pulizia dell’ago-cannula o a causa di un doppio utilizzo dei guanti usa e getta.

Tali strumenti potrebbero essere stati utilizzati senza poi sostituirli anche sulle due bambine affette da malaria.

Adesso la difesa ha 20 giorni di tempo per depositare memorie o consulenze tecniche e per chiedere altre indagini.

Contestualmente, anche la famiglia della piccola Sofia Zago potrà a sua volta depositare memorie, consulenze tecniche, richieste istruttorie.

 

 

Leggi anche:

CASO TRENTO, A CONTAGIARE SOFIA POTREBBE ESSERE STATO UN AGO PUNGIDITO

BIMBA MORTA DI MALARIA, OSPEDALE DI TRENTO: “NESSUN ERRORE SU AGHI”

 

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui