Il piccolo è deceduto in ospedale a Bologna, dove è giunto in condizioni disperate in seguito a un intervento di circoncisione tra le mura domestiche. Indagati i genitori

Ennesima tragedia causata da un intervento di circoncisione tra le mura domestiche. L’ultima vittima è un bambino di appena cinque mesi, deceduto nella notte tra venerdì e sabato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
L’intervento, in questo caso, sarebbe stato praticato dagli stessi genitori, una coppia di origini ghanesi, residente a Scandiano, nel reggiano. Il papà, quarantenne, e la mamma, trentenne, si sarebbero improvvisati medici effettuando un’operazione ‘fai da te’.
Le condizioni del piccolo sarebbero subito precipitate. Il bimbo sarebbe quindi stato portato in ospedale a Scandiano, dove tuttavia, sarebbe arrivato già in condizioni disperate, in arresto circolatorio e con una forte emorragia.
Il personale sanitario avrebbe quindi richiesto l’intervento dell’elisoccorso per il trasferimento a Bologna, dove però non c’è stato nulla da fare. Nella notte è sopraggiunto il decesso.

Sul caso la Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo, disponendo lo svolgimento dell’autopsia e iscrivendo nel registro degli indagati la mamma e il papà. L’ipotesi di reato a loro carico è di omicidio colposo.

Il sindaco del centro di residenza della famiglia, Alessio Mammi (Pd), parla di un “fatto gravissimo” e auspica giustizia per i responsabili. Il primo cittadino, inoltre, sottolinea come sul territorio ci siano “servizi molto capillari che consentono di fare simili interventi in sicurezza”.
Sul caso è intervenuto anche il Ministro della Salute, Giulia Grillo, che in un post su facebook ha lanciato un appello a non effettuare simili interventi tra le mura di casa. La pratica della circoncisione, infatti, se effettuata clandestinamente rischia di generare infezioni ed emorragie che possono diventare letali. L’episodio più recente si era verificato appena pochi mesi fa, a dicembre, con la morte di un altro bimbo di due anni a Monterotondo, nei pressi di Roma.
Secondo l’Amsi, Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), sar ebbero tra i 4000 e i 5000 i bambini stranieri che ogni anno nel nostro Paese vengono circoncisi, per motivi culturali, religiosi o igienici. Le operazioni clandestine, sottolinea il presidente Foad Aodi, a dicembre erano “più del 35% a livello nazionale”. Nei successivi tre mesi, in seguito alla morte del bambino a Monterotondo, sarebbero scese al 25%. Anche la Grande moschea di Roma ha lanciato un appello ai musulmani in Italia affinché si avvalgano unicamente di strutture sanitarie pubbliche o private per svolgere la circoncisione rituale.
 
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