Aaroi-Emac: Basta alibi, occorre finanziare tutti i contratti di specializzazione necessari

La capacità formativa delle Scuole di Specializzazione di Anestesia e Rianimazione delle Università italiane per il nuovo anno accademico è di 1.165 nuovi Specializzandi. E’ quanto emerge da un documento dell’Osservatorio Nazionale per la formazione medico-specialistica dello scorso 18 giugno.

Secondo le Regioni, i fabbisogni complessivi italiani per l’anno in cui questi nuovi specializzandi diverranno specialisti, ovvero tra 5 anni, è pari a 866. Nel mentre, per quest’anno e per i prossimi 4, gli Atenei continueranno a formare soltanto circa 650 Anestesisti Rianimatori all’anno, comprese le borse di studio a carico delle Regioni.

Quindi, i fabbisogni di Anestesisti Rianimatori, stimati dalle stesse Istituzioni di governo del SSN fino all’anno scorso mediamente in oltre 700, sarebbero stati finora scriteriatamente ignorati.

Lo sostiene l’Aaroi-Emac sottolineando peraltro che “i fabbisogni stimati dalle Regioni non tengono conto di numerosi fattori critici (per non dire illiceità)”. Tra questi, “l’illecita sostituzione delle guardie con le ‘pronte disponibilità’”. Ma anche la “mancanza di guardie dedicate alle Sale Parto negli Ospedali con Punti Nascita dove i parti totali assommano ad oltre 2.000 all’anno”.

L’Associazione fa poi riferimento alle “montagne di ore straordinarie, o comunque lavorate in eccesso all’orario di lavoro contrattualmente dovuto”, nonché al “continuo accumulo di ferie arretrate”. E ancora la “cronica negazione di ogni diritto alle ore per l’aggiornamento professionale” e “l’illecita sostituzione di Specialisti con i Medici in formazione”.

Inoltre, i fabbisogni in questione non terrebbero conto del fatto che una parte sempre meno trascurabile di Anestesisti Rianimatori, una volta specialisti, migrano all’estero.

Sono infatti attratti da condizioni di lavoro non gravate da rischi giudiziari e da remunerazioni maggiori. La conseguenza è un ricambio generazionale ancor più ridotto, oltre alla perdita di borse di studio ogni anno per abbandono della scuola di specializzazione.

Da non trascurare poi il fatto che l’inappropriata destinazione lavorativa degli Specialisti di certe branche crea ulteriori sprechi. Non pochi Specialisti in Medicina d’urgenza, per esempio, finiscono per rimpinguare gli organici delle Medicine invece che i Pronto Soccorso, la loro naturale destinazione.  E’ l’effetto di “equipollenze trans-specialistiche assurde che qualcuno riesce a far inspiegabilmente mantenere dai decisori delle sorti del SSN Ospedaliero”.

 In considerazione dell’attuale carenza di Anestesisti Rianimatori, quindi, l’AAROI-EMAC chiede che il numero di contratti di formazione venga finanziato in toto a partire da subito. “Questo non basterà per far fronte nell’immediato ad una situazione estremamente critica che sta mettendo a rischio la salute dei pazienti, ma almeno potrà dimostrare la volontà politica dell’attuale Governo di rimediare, almeno in una prospettiva di medio-lungo periodo di 5 anni, ai danni di una programmazione ridicola perpetratasi finora”.

 

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