Per l’Associazione, la crisi dei Pronto soccorso è il sintomo di una malattia ben più grave: il pessimo funzionamento dell’Ospedale

Nel Lazio “le responsabilità del pessimo servizio offerto ai cittadini sono da ricondurre ai vari livelli di responsabilità a iniziare dal livello nazionale”. Cosi la Segreteria regionale dell’Anaao Assomed sulle ultime vicende ispettive nei Pronto soccorso romani da parte del Ministro della Salute, Giulia Grillo. L’Associazione condivide pienamente il documento del Segretario Nazionale che ha analizzato con attenzione le cause che sono alla base della crisi dei Pronto soccorso italiani.

Per l’Anaao è impensabile che una Regione, in cui, tra l’altro, insiste la Capitale d’Italia, possa ancora resistere a 10 anni di mortificante piano di rientro con blocco quasi totale del turn-over con conseguente e consistente aumento dell’età media degli operatori sanitari e depauperamento numerico degli stessi, al sottofinanziamento del sistema, alla riduzione drammatica dei posti letto.

“Il Ministro Grillo – si legge in una nota – prima di procedere ai “blitz” nei P.S. del Policlinico e del S. Camillo e prima di dichiarare, senza alcuna cognizione di causa, il prolungamento del piano di rientro, magari a vantaggio di qualche tecnico di parte in qualità di “Commissario”, dovrebbe porsi il problema di come aiutare il Lazio e Roma ad uscire da una situazione sanitaria insostenibile”.

Per quanto riguarda le responsabilità del livello regionale, l’Anaao sottolinea come esse non siano minori.

Per l’organizzazione sindacale, in particolare, sono da ricondurre essenzialmente a incapacità ed incoerenza nella programmazione regionale e a incapacità di collocare le risorse lì dove è maggiore la domanda. Ma, soprattutto, sono sarebbero dovute all’evidente sperpero di risorse con l’accreditamento di strutture private assolutamente sganciate dalle problematiche dell’emergenza. Nel frattempo – evidenzia ancora l’Associazione – si continuano a ridurre posti letto ospedalieri. Quei letti che servirebbero all’emergenza per decongestionare i P.S. e si continua ad ignorare l’ormai ultradecennale problema della medicina del territorio e della continuità assistenziale.

“Infine- conclude la nota – non possiamo non sottolineare la colpevole incapacità dei D.G. delle Aziende Sanitarie ed in particolare degli Ospedali, nel fronteggiare situazioni di emergenza che in qualsiasi paese civile sarebbero di ordinaria amministrazione. E’ chiaro a tutti, ormai, che il cattivo funzionamento del P.S. è sintomo di una malattia ben più grave: il pessimo funzionamento dell’Ospedale. E di questo le dirigenze aziendali devono prendere coscienza e farsene carico invece di negare il problema”.

La Segreteria Regionale dell’ANAAO Assomed, nell’esprimere preoccupazione per la continua riduzione di un’offerta sanitaria adeguata ai cittadini ritiene che la via maestra per la rinascita debba assolutamente passare attraverso l’uscita dal piano di rientro e la riproposizione di una politica di investimenti in Sanità che valorizzi i giovani e gratifichi le straordinarie professionalità di cui sono ricchi Roma ed il Lazio.

 

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