Era stato accusato di aver formulato una diagnosi non esaustiva il medico assolto poiché, secondo i giudici, per non aver commesso il fatto

Accusato di omicidio colposo per via di una diagnosi non esaustiva che aveva provocato la morte di un paziente, è stato assolto dai giudici.
È la vicenda del dott. Vincenzo Tarantino, medico dell’Ospedale di Crema, il cui calvario legale si è appena concluso. Il verdetto è stato infatti pronunciato mercoledì 19 luglio dal giudice Francesco Beraglia.
Le motivazioni della sentenza – che è giunta alla terza udienza del processo a carico del medico Vincenzo Tarantino, milanese di 49 anni, difeso dall’avvocato Ermete Aiello -verranno depositate fra 90 giorni.
L’episodio al centro del procedimento risale alla primavera del 2011: il dott. Tarantino si trovava in servizio al padiglione di urgenza dell’ospedale di Crema quando un paziente, un dirigente cremasco in pensione di 64 anni, si era presentato accusando forti dolori al torace.
Al paziente – che era cardiopatico, oltre ad aver già subito un trapianto di rene – venne diagnosticato un “ematoma per un colpo di tosse”, localizzato nel basso torace. Una diagnosi non esaustiva, secondo l’accusa, in quanto le condizioni del paziente sarebbero poi precipitate fino al coma, durato due anni, e in seguito al quale l’uomo è deceduto.
Secondo i magistrati della procura che, nel novembre del 2015, ne chiesero il rinvio a giudizio, il Dott. Tarantino “per negligenza e imperizia ometteva di richiedere, prima delle dimissioni, le necessarie indagini cliniche”. Un’accusa per la quale ha rischiato di essere incriminato per il reato di omicidio colposo.
Mercoledì 19 luglio, il pubblico ministero d’udienza Silvia Manfredi aveva quindi chiesto una condanna a otto mesi di reclusione.
“Il dottor Tarantino — ha commentato a verdetto emesso l’avvocato Aiello — aveva preso in carico il paziente entrando in servizio quella mattina. E ricevette, considerando che l’uomo era arrivato in pronto soccorso nelle ore precedenti, una trascrizione non esaustiva delle patologie pregresse. L’ha comunque sottoposto ad ulteriori accertamenti e monitorato, prima di dimetterlo”. Insomma, se diagnosi non esaustiva c’è stata, questa non è da imputarsi al Dott. Tarantino.
Il legale del camice bianco si è quindi detto “soddisfatto per la sentenza pronunciata, pur nel dispiacere per il caso umano”.
 
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