Il professionista era imputato assieme ad altri due camici bianchi nel processo per la morte di una 65enne, deceduta del 2014 per una dissezione aortica non diagnosticata. I colleghi sono stati assolti
Una condanna e due assoluzioni. Così ha deciso il Tribunale di Bologna in relazione al decesso di una 65enne, morta per una dissezione aortica nell’aprile del 2014.
La donna, che non aveva mai avuto particolari problemi di salute, si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore con forti dolori al petto. Trasferita presso il reparto di medicina d’urgenza era deceduta la mattina successiva.
La stessa Asl aveva disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. Nel frattempo, la famiglia, aveva presentato una denuncia dando il via all’inchiesta della magistratura.
L’esame necroscopico , secondo quanto riporta il Resto del Carlino, aveva evidenziato che la paziente era rimasta vittima di una dissezione aortica non diagnosticata. Per questo motivo erano finiti a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo, tre camici bianchi.
La Procura aveva chiesto una condanna a otto mesi per tutti e tre gli imputati.
Il Giudice, a conclusione del processo, ha ritenuto di infliggere il minimo della pena (4 mesi) solamente all’allora responsabile del reparto di medicina d’urgenza. Assolti, invece, sia il medico del pronto soccorso che un cardiologo al quale era stato chiesto un parere sul quadro clinico della donna.
Il Tribunale ha inoltre disposto il pagamento di una provvisionale di 30mila euro alla famiglia della vittima, in attesa che la cifra del risarcimento venga fissata in sede civile. La somma dovrà essere versata in solido dal professionista condannato e dall’Ausl, in qualità di responsabile civile.
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