I camici bianchi sono accusati di non essersi adoperati per fornire un’adeguata e appropriata diagnosi clinica a una paziente morta per un’emorragia cerebrale nel 2016

Avrebbero agito con “negligenza, imprudenza e imperizia”, causando così il decesso di una 38enne nel dicembre del 2016. E’ l’accusa rivolta a tre medici dalla Procura di Nocera Inferiore. La donna, secondo quanto riporta la Città di Salerno, sarebbe morta per una emorragia cerebrale da rottura di malformazione artero-venosa dovuta a ipertensione arteriosa.

In seguito alla tragedia il marito della vittima aveva deciso di presentare denuncia dando così avvio all’apertura di un fascicolo sul caso. L’inchiesta aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati del medico di base che assisteva la vittima e di due camici bianchi in servizio presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Mercato San Severino.

Secondo la tesi del pubblico ministero, i professionisti non si sarebbero adoperati per fornire un’adeguata e appropriata diagnosi clinica alla paziente. Una diversa condotta avrebbe potuto limitare i danni dell’emorragia cerebrale in corso e salvarle la vita.

Nello specifico, la donna si era presentata in ospedale accusando un forte mal di testa.

I due medici in servizio al pronto soccorso, tuttavia, pur riscontrando una ipertensione arteriosa di massima gravità, non ne avrebbero disposto il ricovero. Né tantomeno avrebbero eseguito un esame Tac o altre indagini strumentali. Si sarebbero, invece, limitati, secondo l’ipotesi accusatoria, a invitare la donna a sottoporsi a un monitoraggio della pressione arteriosa presso il medico curante. Inoltre, le avrebbero consigliato di eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici di tipo ortopedico.

Il medico di famiglia avrebbe visitato la sua assistita il giorno stesso delle dimissioni e quello successivo. Le avrebbe prescritto un ansiolitico e un holter pressorio senza però considerare una diagnosi di natura vascolare o neurologica. La donna, madre di tre figli, era deceduta nelle ore successive all’ospedale Ruggi di Salerno.

Il pm dopo aver acquisito le cartelle cliniche e la relazione medico legale sul caso, ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre sanitari indagati. Nelle scorse ore – riferisce la Città – il Gup ha ritenuto di accogliere la richiesta del magistrato inquirente. La prossima udienza è prevista per il prossimo luglio.

 

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