Il Tribunale di Udine si è espresso sul furto al supermercato e sulle circostanze in cui l’atto si configura come reato
In che occasioni il furto al supermercato può considerarsi reato? A questa domanda ha risposto il Tribunale di Udine con la sentenza n. 485/2017.
Nel caso esaminato dai giudici, due persone erano state accusate del reato di furto in quanto, in concorso fra loro, avevano posto in essere “atti idonei e diretti in modo non equivoco ad impossessarsi di alcuni beni” all’interno di un supermercato, sottraendoli dagli scaffali.
Uno dei due, inoltre, aveva nascosto nella propria borsa i prodotti, attirando l’attenzione di un’altra cliente del negozio, che aveva immediatamente segnalato l’episodio di furto al supermercato agli addetti all’accoglienza clienti dell’esercizio commerciale. Questi avevano poi trattenuto la coppia all’interno del supermercato fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
Il Tribunale, alla luce delle prove raccolte, ha ritenuto di condannare i due per il reato di furto.
Dagli accertamenti effettuati, infatti, era emerso che la donna imputata era stata vista assieme all’altro imputato rubare dei prodotti dagli scaffali per poi nasconderli nella sua borsa. Oltre a ciò, un addetto del supermercato era stato avvisato da un’altra cliente dell’accaduto, così che aveva “prontamente individuato la ragazza segnalata, seguendola sino alle casse”, dove a lei si era unito l’altro complice. Dalle testimonianze emerse, l’addetto ha riferito “di essere intervenuto bloccando la ragazza, dopo che questa aveva pagato solo una confezione di pane bianco, facendosi consegnare lo scontrino, invitandola presso l’ufficio informazioni con un pretesto ma con lo scopo di attendere le forze dell’ordine che nel frattempo erano state allertate”.
All’arrivo delle forze dell’ordine, allertate per il furto al supermercato, uno dei due imputati aveva estratto dal giubbotto altri generi alimentari le cui confezioni risultavano ormai aperte e, quindi, non più commerciabili.
Alla luce di questi accertamenti, il Tribunale ha ritenuto “raggiunta con certezza la prova della penale responsabilità degli imputati”, non essendovi dubbi circa l’individuazione degli imputati e la condotta dagli stessi posta in essere.
Ne consegue, secondo il Tribunale, che gli imputati dovevano essere ritenuti responsabili per il reato di “furto”, seppure nella forma del “tentativo”, poiché il furto al supermercato era avvenuto sotto il monitoraggio tempestivo degli addetti dell’esercizio commerciale e in quanto “nemmeno momentaneamente l’autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva, non ancora uscita dalla sfera di vigilanza e di controllo” degli addetti del supermercato stesso.
Ciò considerato, secondo i giudici del Tribunale di Udine, nel caso specifico di questo furto al supermercato l’atto poteva configurarsi come reato e, pertanto, gli imputati sono stati dichiarati colpevoli e condannati alla pena di due mesi di reclusione, oltre al pagamento di 60 euro di multa e delle spese processuali.
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