Una sentenza della Cassazione ha fornito chiarimenti sulla lesione della capacità lavorativa generica e le conseguenze in termini di danno biologico

Una interessante sentenza della Cassazione, la n. 12211 del 12 giugno 2015, ha modificato l’orientamento consolidato in materia di lesione della capacità lavorativa generica.
Con tale pronuncia, la Cassazione aderisce a una impostazione che si era affacciata in almeno un paio di altre pronunce. Ora, questa viene ora rafforzata da ulteriori riflessioni.

È bene ricordare come la lesione della capacità lavorativa generica e le conseguenze risarcitorie della sua riduzione siano una materia assai importante.

Si tratta, infatti, di un concetto nato nell’ambito della medicina legale al fine di sopperire alla sperequazione del sistema risarcitorio in base al quale veniva riconosciuta una somma solo al soggetto che fosse produttore di reddito.
Questo comportava un problema importante. Vale a dire, una consistente penalizzazione di coloro che non possedevano capacità reddituale.

In seguito si è consolidata la nozione di “danno biologico”, considerato danno suscettibile di essere risarcito come lesione dell’integrità psico-fisica che prescinde sia dalla capacità del danneggiato di produrre reddito sia dalla effettiva incidenza della lesione su detta capacità.

A quel punto, la nozione di “capacità lavorativa generica” è stata assorbita nella nozione di danno biologico.
Ora, la lesione della capacità lavorativa generica è inerente al valore dell’uomo come persona. Per questa ragione, deve essere valutata all’interno della liquidazione del danno biologico.
Impostazione, questa, confermata in precedenti sentenze. Queste hanno ribadito come, nell’ambito del risarcimento del danno alla persona, il danno da riduzione della capacità lavorativa generica non attenga alla produzione del reddito.
Al contrario, si sostanzia in una menomazione dell’integrità psicofisica risarcibile quale danno biologico. Questo perché costituisce la lesione di un’attitudine o di un modo di essere del danneggiato.
In un tale sistema, però, la lesione della capacità lavorativa generica ha finito per perdere rilevanza ai fini della liquidazione.
 
  
Leggi l’approfondimento su questo argomento dell’Avv. Leonardo Bugiolacchi
 
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