Per prevenire la lombosciatalgia il consiglio è quello di rivolgersi a un insegnate di educazione fisica per apprendere come manovrare correttamente i muscoli della schiena

Oggi voglio parlarti di uno di quegli eventi che segnano la vita di ognuno di noi. Sembra, infatti, che tutti, almeno una volta nella nostra esistenza, soffriamo di lombosciatalgia.

Nell’articolo precedente ti ho detto che lombalgia e lombosciatalgia non sono la stessa cosa e che non vanno confuse.
Diciamo che la lombalgia è il primo stadio di un disturbo che colpisce la schiena nella regione più bassa mentre la lombosciatalgia è la sua complicazione.

Quindi, non basta avere il mal di schiena per dire di essere afflitti da questo malanno. Ma andiamo per ordine.

L’assumere posizioni non sempre corrette come stare troppo seduti, ad esempio, porta i muscoli della schiena a fare troppo stretching! Questi muscoli eccessivamente allungati non riescono più a mantenere l’equilibrio meccanico tra la parte anteriore e posteriore della colonna vertebrale. Le vertebre quindi tendono ad assumere una posizione non corretta rispetto alle loro vicine iniziando così a deformare il disco intervertebrale.

Questo disco da dove solitamente vediamo protrudere o fuoriuscire del materiale gelatinoso (nella risonanza magnetica si parla di protrusione o ernia!) è quello che più si deteriora generando i problemi. Infatti nella parte posteriore del corpo delle vertebre, profondamente e circondate da osso, si trovano le radici dei nervi che vanno alle gambe. Se queste centraline, molto protette dall’osso come fosse una fortificazione medievale, vengono raggiunte dal nemico disco che si rompe, allora sono guai.

Infatti il dolore tipico della lombosciatalgia si percepisce a livello della natica, della coscia, della parte posteriore del ginocchio, del polpaccio e può arrivare fino alla parte esterna della caviglia e all’alluce. Questo accade poiché il dolore segue proprio il passaggio del nervo sciatico. Da qui il nome di lombosciatalgia: algia (= dolore) che parte dai Lombi (= lombo) e segue il decorso dello sciat (= nervo sciatico) Lombo-sciat-algia!

Quindi, riassumendo, il disco intervertebrale si sposta, pigia sulla radice nervosa o sul tronco midollare (è la parte centrale da dove originano le radici nervose) e il cervello avverte dolore su tutto o parte il decorso del nervo sciatico.

Questo decadimento accade d’improvviso.

A volte per sforzi o traumi diretti ma, molto di più spesso, per il vizio posturale descritto all’inizio di questo articolo… conduciamo una vita eccessivamente sedentaria.

Ricondizionare la colonna lombare nella sua originaria posizione non è sempre facile. Infatti se pensi che i “mal di schiena di una vita” conducono lentamente ma inesorabilmente alla lombosciatalgia, il tempo necessario a tornare indietro non può essere poco. Anche perché tutta la struttura legamentosa che avvolge vertebre e disco intervertebrale non è di semplice e immediato ricondizionamento.

Quindi cosa fare se hai una lombosciatalgia acuta?

In fase di dolore forte, l’unico intervento di fisioterapia che io consiglio è la decompressione posturale del disco. Questa è possibile attraverso diverse tecniche, dalla ginnastica posturale tipo Mezieres al PAL (posizionatore antalgico lombare) passando anche per tecar e pompage. E poi ovviamente il cortisone, ma questo deve prescriverlo assolutamente il medico.

Ma la cosa che invece ti raccomando maggiormente è cercare di prevenire attraverso la rieducazione precoce.

Oggi non posso descriverti esercizi poiché ne esistono centinaia, in quanto ognuno di noi necessita di un particolare e individuale trattamento. Questo accade poiché anche se consideriamo la schiena come un tutt’uno, in effetti solo la parte lombare è composta da 5 vertebre e almeno 20 articolazioni… davvero complessa!

Il mio consiglio di oggi quindi è questo: visto che la lombosciatalgia colpisce tutti, iscriviti in palestra e affidati a un insegnate di educazione fisica (ISEF o Scienze Motorie) chiedendo che ti venga insegnato come manovrare correttamente i muscoli della schiena per evitare lombalgia e lombosciatalgia.

Oggi termino con una raccomandazione: quando vai in palestra chiedi ed esigi di vedere gli attestati di frequenza universitaria di chi ti segue. Infatti sfortunatamente nel nostro paese pur avendo un corso di laurea in scienze motorie e un percorso di formazione precedente denominato liceo sportivo, sono molti, anzi troppi quelli che lavorano nelle palestre senza nessun titolo. Questi soggetti, infatti, dopo aver frequentato un breve corso di “formazione”, senza esame finale, senza nessun controllo e magari con un bel fisichetto da mostrare, lavorano indisturbati in palestra facendo più danni che altro.

Dr. Paolo Scannavini
pscannavini@gmail.com
Fisioterapista e Kinesiologo

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