La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo sul decesso di una donna di 80 anni, morta dopo aver assunto un antibiotico somministratole per la cura di un’infiammazione all’occhio

I nomi di due medici sono finiti sul registro degli indagati della Procura di Cassino per il decesso di un’ottantenne residente in provincia di Frosinone. La signora è morta dopo aver assunto un antibiotico mentre si trovava nella propria abitazione.
La vicenda è riportata da FrosinoneToday. A marzo, in seguito alla comparsa di macchie rosse in diverse parti del corpo, l’anziana era stata ricoverata presso una clinica di Formia. Le sarebbero stati somministrati diversi farmaci, mentre in precedenza era solita assumere solo aspirina e un altro medicinale per l’Alzheimer.
Durante la degenza la donna avrebbe iniziato ad accusare problemi all’occhio, con una forte infiammazione del canale lacrimale. Il trattamento praticato dal personale medico, tuttavia, le avrebbe provocato una reazione cutanea e una secrezione oculare. Sarebbe quindi stata curata con impacchi di acqua calda, un rimedio che, tuttavia, avrebbe determinato solo uno sgonfiamento parziale dell’occhio.

La donna si sarebbe quindi rivolta all’ospedale di Cassino, per aver un altro parere specialistico. Qui l’oculista le avrebbe prescritto un antibiotico da assumere con iniezione intramuscolo.

Proprio 15-20 minuti l’assunzione del farmaco, il 23 aprile, la signora avrebbe cominciato a sentirsi male, non riuscendo più a respirare. Nonostante l’intervento tempestivo del 118 e le manovre praticate dai soccorritori, per lei non c’è stato nulla da fare. Lo stesso medico intervenuto per la constatazione del decesso ha provveduto a segnalare il caso all’autorità giudiziaria.
La Procura di Cassino, quindi, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il Pm ha disposto lo svolgimento dell’autopsia incaricando un consulente tecnico medico legale. Ha inoltre spiccato due avvisi di garanzia rispettivamente nei confronti del dirigente medico del reparto di Oculistica di Cassino e del medico di base dell’ottantenne. Si tratta di un atto dovuto per consentire ai professionisti di prendere parte, con la nomina dei propri consulenti, agli accertamenti medico legali.
Per capire cosa sia effettivamente accaduto bisognerà ora aspettare il deposito della perizia. Dagli esperti si attendono, in particolare, risposte circa l’ipotesi di una reazione allergica al farmaco.
 
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