Nel mirino della magistratura l’assistenza sanitaria prestata a un uomo di 56 anni probabilmente morto soffocato da un pezzo di pizza a Napoli

Aperte due inchieste a Napoli per fare chiarezza sulle circostanze del decesso di un 54enne, probabilmente morto soffocato da un pezzo di pizza. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata dai familiari. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero, in particolare, dei presunti ritardi nell’esecuzione delle manovre salvavita. La notizia è riportata dal quotidiano il Mattino.
Il fatto si sarebbe verificato sabato sera poco prima della mezzanotte. L’uomo, secondo quanto riferisce il quotidiano partenopeo, sarebbe giunto all’ospedale San Paolo ancora cosciente pur lamentando un grave senso di soffocamento con evidenti difficoltà respiratorie.
Il paziente sarebbe stato accolto al triage in codice rosso e inizialmente assistito dalla dottoressa di turno. Questa, tuttavia, si sarebbe trovata nell’impossibilità di mettere in atto manovre le disostruttive della trachea agendo dall’esterno, per via della stazza dell’uomo. A quel punto sarebbe stata allertata con urgenza la rianimazione per l’arrivo di un anestesista al fine di intubare il 56enne e praticare una tracheotomia di urgenza.

Lo specialista richiesto sarebbe però arrivato solo dopo diversi minuti, circa dieci secondo alcune testimonianze.

Ma anche dopo il suo intervento, peraltro, non si sarebbe proceduto a effettuare la tracheotomia. Si sarebbe invece  innescato un alterco tra camici bianchi, che – secondo quanto riferisce ancora il Mattino – sarebbe stato filmato da una persona presente e consegnato ai familiari della vittima. Il materiale potrebbe dunque essere acquisito agli atti nell’ambito dell’inchiesta.
I carabinieri, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno provveduto al sequestro della cartella clinica e della salma per lo svolgimento dell’autopsia. Proprio l’esame necroscopico potrà fare effettivamente luce sull’accaduto, in particolare sulle cause della morte e su eventuali responsabilità da parte del personale sanitario. Parallelamente anche il commissario straordinario della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha avviato una formale ispezione interna e inviato un’apposita segnalazione ai carabinieri del Nas.
 
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