A Torino ricostruite parzialmente le dita e applicata una protesi parziale bionica di ultima generazione a un giovane che perse la mano per lo scoppio di un petardo lo scorso Capodanno

Il primo gennaio 2019 perse la mano per lo scoppio di un petardo durante i festeggiamenti di Capodanno. Subito dopo l’incidente il giovane era stato trasferito in elisoccorso al CTO di Torino dove, dopo un’operazione di tre ore, l’équipe del dottor Bruno Battiston (Ortopedia e Traumatologia 2) è riuscita a ricostruire parti dell’anulare e del mignolo, amputando la parte di mano destra compromessa, in modo tale da permettere interventi microchirurgici ricostruttivi o il posizionamento più adatto di una protesi.

Al ragazzo è stata poi applicata da parte dell’Offocina Ortopedia Maria Adelaide, la i-Digits, una protesi multiarticolata per amputazione parziale di mano, che si muove grazie ad un sensore mioelettrico e a due batterie consentendogli così di compiere sia movimenti elaborati, come prendere piccoli oggetti, allacciarsi le scarpe, che altri più semplici come indicare un oggetto o stringere la mano.

Le due strutture hanno lavorato in perfetta sinergia per permettere al paziente di recuperare la mobilità del suo arto destro. Grazie all’intervento è stato possibile conservare buona parte della muscolatura e nervi al fine di garantire le connessioni per la protesi mioelettrica applicata successivamente:

“Sono molto contento. È stato un periodo durissimo, gli ultimi mesi non sono stati semplici, ma adesso è arrivato il momento di guardare avanti – racconta il giovane –. Una nuova fase della mia vita è appena iniziata! Voglio ringraziare i medici dell’ospedale CTO ed i tecnici di Officina Ortopedica Maria Adelaide per il grande lavoro fatto e per l’aiuto che sono riusciti a darmi”.

 “Talvolta – ha affermato il dottor Battiston – si riescono ad eseguire ricostruzioni con tecniche microchirurgiche riuscendo a salvare le parti lese, ma spesso la gravità del danno costringe ad amputazioni anche ampie. In urgenza il chirurgo deve decidere con rapidità quali parti poter salvare e la scelta è sempre legata alla possibilità di interventi ricostruttivi microchirurgici da effettuare successivamente oppure alla tipologia di protesizzazione da adottare. È necessario usare la massima prudenza ed attenzione nell’acquistare e maneggiare petardi o materiali esplosivi, che spesso sono veri e propri ordigni”.

“Questa protesi – spiega Roberto Ariagno, direttore Officina Ortopedica Maria Adelaide – consente di accedere ad una presa automatizzata, compiendo un piccolo movimento muscolare che Lorenzo ha già imparato. C’è un accesso immediato, tramite app, a 12 modelli di presa pre-programmati, consentendo un’enorme versatilità e flessibilità nella personalizzazione della mano per una varietà di attività quotidiane. È in via di definizione un progetto che CTO ed Officina Ortopedica Maria Adelaide hanno presentato alla Città di Torino, al fine di realizzare una campagna di sensibilizzazione sui pericoli che possono scaturire dall’uso dei petardi. Il progetto è previsto nel periodo lontano dalle feste natalizie, proprio per lavorare in anticipo sul tema”.

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