Dopo un lungo calvario si è spento a 61 anni. Questa la storia di un uomo inglese affetto da polmonite che per anni è stato seguito da medici per via dei suoi disturbi polmonari che si sono via via fatti sempre più gravi.

Un mistero risolto troppo tardi e classificato come il primo caso di “polmonite da cornamusa”.L’uomo infatti aveva come hobby quello di suonare questo strumento a fiato che aveva annidato dentro di sé funghi e muffe. La reazione negativa a queste, che proliferavano anche grazie all’ambiente umido dell’apparecchio, aveva condotto l’uomo a una tosse secca e a una perdita progressiva di fiato.

L’improvviso miglioramento del musicista durante una vacanza in Australia di tre mesi nel 2011 senza lo strumento hanno suggerito ai sanitari l’idea di far analizzare la cornamusa che infatti non risultava ben pulita. Nonostante le cure però l’uomo non ce l’ha fatta, i suoi polmoni erano troppo compromessi. L’inalazione cronica di queste muffe è stata fatale e nel 2009 aveva ricevuto una diagnosi di polmonite da ipersensibilità (Hp), una malattia infiammatoria mediata da una risposta immunologica a un antigene per via inalatoria, che può progredire fino a diventare disabilitante se non fatale. La costante inalazione aveva funzionato da innesco della patologia. Gli agenti patogeni inalati scatenano un’infiammazione che se non controllata provoca cicatrici progressive e irreversibili nei polmoni.

La morte dell’uomo risale all’ottobre del 2014 ma il suo è stato il primo caso registrato come polmonite da ipersensibilità provocata da funghi inalati suonando la cornamusa e descritto sulla rivista medica mensile Thorax da un team di specialisti dell’ospedale di Wythenshawe (University Hospital of South Manchester) per rimbalzare sulla stampa britannica per il monito che i medici ora rivolgono a chi suona strumenti a fiato.

Mantenere e rinnovare regolarmente la massima igiene per prevenire la crescita di patogeni pericolosi senza eccessivi allarmismi. Dello stesso avviso anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, il professor Gualtiero Ricciardi che ricorda come “la lotta tra l’uomo e i microbi è una lotta perenne, bisogna essere razionali ma non allarmistici. Anche perché – prosegue Ricciardi – ci sono dei germi positivi per la salute. Dunque, occorre innanzitutto evitare di mettere i bambini sotto una campana di vetro e, al contrario, incoraggiarli ad apprendere e fare esperienza, compreso l’uso di strumenti musicali”. L’esperto sottolinea dunque la corretta detersione degli strumenti e sconsiglia di prestarli ad altri.

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