La Corte di Cassazione si è espressa su processo civile telematico e notifica via pec, specificando quando occorre la copia cartacea
In merito a processo civile telematico e notifica via pec arrivano nuovi chiarimenti dalla Corte di Cassazione. Con la sentenza n. 30480/2017, i giudici hanno fornito importanti specifiche.
Per la prova della notifica telematica, in sede di legittimità, è necessario produrre il messaggio di trasmissione a mezzo pec e le ricevute di avvenuta consegna e di accettazione anche in copia cartacea.
Quest’ultima asseverata dal procuratore notificante come conforme alla copia telematica.
Insomma, per chi pensava che con processo civile telematico e notifica via pec la carta sarebbe svanita, ecco una conferma del contrario.
Se infatti tali documenti in copia cartacea mancano, il ricorso in Cassazione deve essere dichiarato improcedibile.
Il caso di specie preso in esame dai giudici riguardava il ricorso proposto da alcuni cittadini contro la decisione della Corte di appello di Messina. Questa aveva stabilito di respingere la domanda di manutenzione nel possesso di un fabbricato proposta in relazione a una costruzione posta a distanza illegale.
La notifica della pronuncia impugnata, infatti, era stata fatta tramite posta elettronica certificata, ma, dinanzi alla Cassazione, il ricorrente non aveva prodotto la relata di notifica. Egli si era limitato a dare atto che questa era avvenuta in una certa data.
Non solo: neanche nel fascicolo del controricorrente era stata rinvenuta una valida relata (conforme a quanto sopra visto).
Pertanto, anche se la Corte ha avuto modo di precisare che il ricorso per Cassazione deve essere considerato procedibile quando la relata non prodotta dal ricorrente (che abbia comunque dichiarato l’esistenza della notifica) sia stata depositata da un’altra parte o sia presente nel fascicolo di ufficio, nel caso di specie si è al di fuori anche di tale ipotesi.
La domanda di manutenzione nel possesso non è stata quindi accolta.
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