Concordato tra i Ministeri di Salute, Economia, Pa e le Regioni un emendamento per lo sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario. Grillo: tutto il Paese ha bisogno di avviare nuove assunzioni di medici e operatori per assicurare futuro al nostro Ssn

“A decorrere dal 2019, la spesa per il personale degli Enti del Ssn di ciascuna Regione non può superare il valore della spesa sostenuta nel 2018. Inoltre la spesa potrà essere incrementata per un importo pari al 5% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’esercizio precedente. Questo importo include le risorse per il trattamento accessorio del personale. Dal 2021 l’incremento di spesa del 5% sarà subordinato all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno del Ssn. Previsto anche, previo accordo con il Mef e Salute l’incremento di spesa per i servizi esternalizzati”. È questa la natura di un emendamento concordato tra i Ministeri di Salute, Economia, Pa e le Regioni per lo sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario.
Esulta sul Facebook il Ministro della Salute, Giulia Grillo. “In questi giorni –scrive sul proprio profilo – ho portato avanti il mio impegno per superare l’anacronistico blocco delle assunzioni nella Sanità imposto dal 2009 a tutto il #Ssn”.
“Ieri al Ministero della Salute- prosegue – abbiamo trovato un punto di equilibrio con Regioni, Ragioneria dello Stato-Mef e Funzione pubblica per avviare un cambio di rotta ormai non più rinviabile per assicurare i servizi sanitari su tutto il territorio nazionale”.
“In un clima di grande collaborazione è stata prodotta una norma che oggi sarà portata all’attenzione dei Presidenti delle Regioni. Auspico una piena condivisione perché tutto il Paese ha bisogno di avviare nuove assunzioni di medici e operatori per assicurare futuro al nostro Ssn”.

Particolarmente soddisfatto anche il Sottosegretario alla Salute, Luca Coletto.

“Abbiamo sbloccato il tetto di spesa che imponeva alle Regioni di rispettare i valori del 2004 superando così il limite del -1,4%. Un limite imposto dalla Spending review del Governo Monti e ormai anacronistico. Tutte le Regioni stanno migliorando le loro performance e di conseguenza la possibilità di soddisfare al meglio i Lea. C’era quindi veramente bisogno di una boccata di ossigeno”.
“Abbiamo raggiunto un accordo positivo su un tema di assoluta importanza per il Ssn che si chiama personale – ha aggiunto – e dal 2021 attraverso il Patto per la Salute attiveremo lo standard minimo di personale, che sarà elaborato in funzione delle necessità dell’intensità di cura nelle strutture sanitarie,  per creare uniformità tra tutte le Regioni a garanzia dell’erogazione dei Lea. Un grande passo avanti”.
 
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