Le prestazioni stragiudiziali che siano strettamente dipendenti dal mandato relativo alla difesa hanno anche esse natura di spese per prestazioni giudiziali e come tali vanno risarcite

A seguito della domanda di risarcimento avanzata dai congiunti dell’uomo deceduto in occasione di un incidente stradale, gli veniva proposta dal Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada la somma di Euro 328.000,00 a titolo di risarcimento per i danni non patrimoniali. Questi ultimi accettavano in parte l’offerta e inoltravano alla società la nota spese relativa all’attività professionale svolta a seguito del sinistro, senza tuttavia mai ricevere risposta.

Allora i congiunti del defunto si rivolgevano al Tribunale di Roma al fine di ottenere la condanna della Compagnia Assicurativa al risarcimento di tutti i danni non patrimoniali richiesti e, in ogni caso, al pagamento delle spese di competenze relative all’attività extragiudiziale svolta dal proprio difensore, nonché al pagamento delle spese di giudizio.

Nonostante le eccezioni introdotte dalla compagnia assicuratrice, il primo grado si concludeva con la condanna di quest’ultima al pagamento in favore degli istanti di ulteriori 211.922,35 euro a titolo di risarcimento di tutti i danni non patrimoniali.

Ma poi in appello la decisione veniva riformata. Ed infatti la corte territoriale condannava gli originari attori a rifondere alla convenuta le spese del secondo grado di giudizio.

Il ricorso per Cassazione

Con un primo motivo di impugnazione, i congiunti della vittima lamentavano la violazione e falsa applicazione del d.P.R. n. 254 del 18 luglio 2006, a loro detta disapplicato dalla Corte d’Appello; nonché l’errore nell’applicazione della legge n. 990/1969, del d.lgs. 209/2005 della prassi giurisprudenziale e del d.m. 127/2004 per non avere, il secondo giudice, correttamente quantificato e liquidato le spese dovute al loro difensore per la citata fase stragiudiziale della controversia.

Ebbene, la Cassazione ha accolto il ricorso in questione, richiamando la giurisprudenza costante in materia.

È consolidata la prassi giurisprudenziale di liquidare le competenze professionali dovute al difensore per la parte stragiudiziale in forma di spese giudiziali. Tale principio è stato enunciato dalla Seconda Sezione civile della Cassazione con la sentenza n. 2034/1994: “le prestazioni stragiudiziali che siano strettamente dipendenti dal mandato relativo alla difesa, si da potersi considerare attività strumentale o complementare di quella propriamente processuale, hanno, anche esse, natura di prestazioni giudiziali, come la preventiva richiesta di risarcimento del danno all’assicuratore ai sensi della L. n. 990 del 1969, che integra esercizio di attività stragiudiziale puramente strumentale a quella giudiziale, essendo condizione per la proponibilità dell’azione risarcitoria” (v. anche Cass. Sez. 11, 2275/2006 e Cass. Sez. 111, 6422/2017).

Nel caso di specie, la corte d’appello aveva calcolato le spese giudiziali in base al valore residuale della pretesa giudiziale contestata dalla compagnia assicuratrice e non anche per l’intero ammontare complessivamente riconosciuto in via stragiudiziale e giudiziale, così violando il principio poc’anzi espresso.

La redazione giuridica

 

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