Sono arrivate forti critiche da parte del Sindacato medici italiani nei confronti del recente accordo per la medicina generale. Al punto che lo Smi ha rifiutato di firmare l’accordo. Ecco con quali motivazioni.

Il Sindacato medici italiani (Smi) ha deciso di non firmare l’ accordo per la medicina generale.

Come noto, infatti, è stato di recente siglato l’accordo tra la Sisac e i sindacati della medicina generale: Fimmg, Intesa sindacale e Snami.

L’accordo sullo sblocco degli arretrati 2010-2017 – su cui appena era arrivato il via libera del Mef – vale circa 300 milioni di euro.

Si tratta di un’intesa molto importante, che va a interessare 64mila medici, dei quali 45mila medici di famiglia, i quali incasseranno arretrati fino a 900 euro.

Il primo obiettivo dei sindacati era recuperare le risorse per i circa 70mila medici di medicina generale. Ora, questi 300 milioni saranno così ripartiti.

Da un lato, ai medici di famiglia arriveranno 250 milioni, mentre ai medici di continuità assistenziale, della medicina dei servizi e dell’emergenza andranno 50 milioni. In presenza del recupero degli arretrati, non sono stati previsti compiti aggiuntivi.

Mentre da un lato c’è soddisfazione per la raggiunta intesa, dall’altro però, lo Smi si dice fortemente critico nei confronti dell’ accordo per la medicina generale.

Il sindacato, infatti, dopo aver sottoscritto la pre-intesa all’inizio di marzo, ha deciso di non siglare fino almeno all’esito del confronto interno in Consiglio nazionale.

“Dietro il paravento di un atto dovuto, il riconoscimento degli arretrati, si modificano aspetti normativi importanti”, ha dichiarato il segretario nazionale, Pina Onotri.

Secondo Onotri, per la piena operatività dell’accordo – che si dovrebbe avere in una ventina di giorni – mancano due passaggi cruciali.

Il primo è il vaglio della Corte dei conti. Il secondo, fondamentale, è l’Intesa in Conferenza Stato-Regioni.

“Intanto – spiega Onotri – si definisce in senso punitivo e confuso il ruolo dei medici, rispetto ai piani nazionali sulla cronicità, i vaccini, e il governo delle liste di attesa. Inaccettabile”.

Ma non è tutto.

Secondo Onotri, “non si precisano correttamente i criteri di assegnazione degli incarichi provvisori. Infine, si mette in discussione il diritto allo sciopero depotenziandolo”.

Per tali ragioni, Smi intende convocare il Consiglio nazionale proprio su questi temi.

“Solo dopo – conclude Onotri – valuteremo se apporre una firma tecnica, solo per non subire l’ingiusta esclusione dalle trattative decentrate”.

 

 

Leggi anche:

ACCORDO SISAC E MEDICINA CONVENZIONATA: INCONTRO IL 29 MARZO

PRE INTESA SUL CONTRATTO SANITÀ: FP CGIL ANNUNCIA LA FIRMA

 

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui