Dal ministero della Salute arriva una guida su allattamento al seno e farmaci, con tutti i consigli per la sicurezza della mamma e del bambino

Un vademecum, o per essere più precisi, una guida dedicata all’ allattamento al seno e dedicata a tutte le mamme italiane. È questa l’iniziativa promossa dal ministero della Salute per sensibilizzare e creare informazione anche sull’utilizzo di farmaci durante l’ allattamento al seno.

Questi, infatti, possono interferire con la salute del bambino, per quanto la mamma possa aver bisogno di cure.

Il documento, promosso e diffuso dal ministero, affronta nello specifico il tema dell’uso di farmaci da parte della donna che allatta al seno, sottolineando che “l’assunzione di medicinali da parte della donna che allatta solleva la problematica della sicurezza per il lattante, per i possibili effetti conseguenti al passaggio del farmaco nel latte materno”.

Una guida che si è resa necessaria a causa di una certa disinformazione sul tema “farmaci e allattamento al seno”

“Un’informazione non adeguata – sottolinea il documento – può indurre un’inutile sospensione dell’allattamento o la rinuncia alla cura da parte della mamma, oppure il ricorso all’automedicazione ed in particolare a terapie alternative (omeopatici, integratori, fitoterapici), che non possono essere intese come pregiudizialmente più efficaci e più sicure”.

Si stima, infatti, che tra il 65% e il 95% delle donne in allattamento assuma farmaci, il cui uso solleva il problema sicurezza.

E i dati a disposizione del ministero, a questo proposito, parlano da soli.

Nel 2016, il Servizio di Informazione sui Farmaci in Gravidanza e Allattamento del Centro Antiveleni di Bergamo ha ricevuto 28.922 richieste di consulenza sull’uso dei farmaci in allattamento, per un totale di 41.903 farmaci.

Le informazioni sono state richieste, nella maggior parte dei casi, dalle donne stesse (85% dei casi), dagli operatori sanitari (9%) e dai familiari (6%).

Altro aspetto da non sottovalutare, è che le richieste di informazioni riguardavano l’uso di farmaci nel 98% dei casi, mentre il restante 2% riguardava informazioni su esecuzione di radiografie, uso di cosmetici, ecc.

A testimonianza del fatto che i dubbi su assunzione di farmaci e allattamento al seno sono molti.

Per questo il documento del ministero intende fare da guida per la gestione corretta delle informazioni di sicurezza dei farmaci in allattamento.

Il tutto sulla base di evidenze scientifiche, considerando che nella pratica clinica la scelta terapeutica spetta al medico, dopo valutazione clinica del singolo caso.

Il documento raccoglie, per alcuni principi attivi di “collaudata esperienza clinica”, i dati più recenti di letteratura sulla quantità escreta nel latte e sugli eventi avversi nei neonati allattati al seno.

Tuttavia, il ministero ricorda la centralità del ruoto del medico nel garantire alla donna che allatta gli strumenti appropriati per facilitare una scelta informata e consapevole.

Anche perché, spiega il documento, il consiglio sull’uso di un farmaco in corso di allattamento al seno deve tenere conto che l’eventuale controindicazione ad allattare implica la perdita di alcuni benefici. E ciò vale sia per la mamma, sia per il bambino.

Quanto all’allattamento in sé, dal ministero vengono ricordati altri punti importanti.

In primis, che anche una breve sospensione dell’ allattamento al seno può recare un certo grado di disagio al bambino.

In secondo luogo, estrarre il latte dal seno potrebbe rappresentare per la madre un impegno aggiuntivo. Ancora, una sospensione transitoria dell’allattamento al seno aumenta il rischio di ingorghi mammari e di interruzione definitiva.

Altro aspetto importante è il mantenimento della produzione di latte mediante spremitura (manuale, meccanica o elettrica). Questo non è altrettanto efficace come la suzione diretta al seno materno.

Per quel che concerne invece la valutazione dei farmaci in allattamento, il ministero è molto chiaro.

Innanzitutto, il medico dovrebbe fare una valutazione sull’eventuale rischio del singolo farmaco assunto in allattamento. Il tutto sempre in relazione al caso individuale.

Poi, non si dovrebbe ritenere che l’assunzione di farmaci in allattamento sia in linea di principio incompatibile con la tutela della salute del lattante. La malattia della madre se non curata potrebbe rappresentare un rischio per il bambino.

Inoltre, nel documento il ministero consiglia anche di suggerire alla madre di prendere i farmaci subito dopo la fine di una poppata al seno.

Laddove i farmaci si assumano una volta al giorno, è opportuno farlo dopo il pasto che precede l’intervallo più lungo tra le poppate.

Infine, nessun farmaco va considerato assolutamente sicuro. Alla mamma, infatti, va raccomandato di monitorare il bambino per controllare eventuali reazioni avverse.

 

 

 

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