Il paziente era stato costretto a subire l’amputazione dell’avambraccio dopo un intervento di rimozione di un frammento di disco flessibile, a causa dell’insorgere di un’infezione
Ha citato in giudizio l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento e l’ospedale Civico di Palermo al fine di vederne riconoscere la responsabilità da colpa medica per aver subito l’amputazione dell’avambraccio in seguito a un intervento chirurgico. La cifra richiesta dal paziente a titolo di risarcimento per il danno patito ammonta a 1.105.986,46 euro.
Il fatto, come riporta Agrigento notizie, risale a fine ottobre del 2013. L’uomo, a causa di una ferita riportata all’arto superiore destro, si era rivolto al Pte (Punto territoriale di emergenza sanitaria) di Menfi. Da lì era stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca, dove gli sarebbe stata rilevata una sospetta lesione del nervo ulnare; quindi, era stato indirizzato nel nosocomio del capoluogo siciliano per essere sottoposto ad un primo intervento chirurgico di rimozione di un grosso frammento di disco flessibile dall’avambraccio.
Tuttavia, come ricostruito nella documentazione dell’Asp, sarebbe stato costretto a subire l’amputazione della zona interessata per l’insorgere di gangrena gassosa, ovvero un’infezione del tessuto muscolare.
L’Asp – riferisce ancora Agrigento notizie – avrebbe deciso di costituirsi nel giudizio promosso davanti al Tribunale di Palermo per sostenere la correttezza dell’operato del proprio personale e chiedere il rigetto delle pretese risarcitorie avanzate dall’attore. Chiamata in garanzia anche la compagnia di assicurazione. La prima udienza è fissata per il prossimo 28 giugno.
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