Disposta l’autopsia per fare luce su eventuali responsabilità in relazione al decesso di un 58enne stroncato da un arresto cardiaco 30 ore dopo la visita della Guardia medica; da giorni avvertiva dolori intermittenti al petto ma il camice bianco non avrebbe ritenuto necessario il ricovero

Avviata un’inchiesta a Genova sul decesso di un uomo di 53 anni residente in provincia, stroncato da un arresto cardiaco 30 ore dopo la visita della Guardia medica.

L’uomo – come riporta Liguria notizie – la sera del 6 luglio si sarebbe rivolto al servizio di continuità assistenziale; da giorni, infatti, avrebbe avvertito un dolore intermittente al petto e il giorno precedente avrebbe vomitato. Sembra, inoltre, che avesse familiarità con patologie cardiache in quanto anche il padre sarebbe scomparso per un infarto all’età di 62 anni.

Il camice bianco intervenuto a domicilio, tuttavia, nonostante la sintomatologia riferita, verificato che i parametri al momento erano a norma, non avrebbe ritenuto necessari ulteriori approfondimenti e si sarebbe limitato a prescrivergli alcuni medicinali, dell’aerosol e gastroprotettori, senza disporre il ricovero. L’8 luglio è sopraggiunto il decesso.

La Procura ha quindi aperto un fascicolo sul caso inscrivendo il nome del medico, in servizio presso la locale ASL, nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. I magistrati inquirenti hanno disposto lo svolgimento dell’esame autoptico, conferendo l’incarico a un medico legale che dovrà chiarire la sussistenza di eventuali responsabilità in capo al professionista. Alle operazioni peritali – riferisce ancora Liguria notizie – parteciperanno anche i consulenti di parte.

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