Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato alla denuncia di 53 dirigenti regionali: avrebbero stabilizzato ben 776 lavoratori precari senza che questi avessero sostenuto un concorso.

È stata ribattezzata ‘Easy Job’ l’inchiesta della Guardia di Finanza su una lunga serie di assunzioni indebite in ambito sanitario ad opera di 53 dirigenti regionali delle Marche, ora denunciati.

L’accusa, per loro, è di abuso d’ufficio. I dirigenti avrebbero indebitamente stabilizzato 776 lavoratori precari causando un costo per la Regione di oltre 120 milioni di euro.

Nessuno di loro, infatti, avrebbe mai sostenuto un concorso.

L’inchiesta è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Macerata in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Ancona.

Durante i 18 mesi di attività di indagine, i militari hanno documentato “sistematiche e diffuse violazioni costituenti reato”, si legge in un comunicato delle Fiamme Gialle.

In molti casi, hanno dichiarato i militari, non sono state attivate le necessarie procedure di concorso pubblico.

In altri, “si è proceduto alla predisposizione di ‘bandi fotografia’, cioè veri e propri provvedimenti illeciti, formati esclusivamente per assumere dipendenti predeterminati.

Questi bandi prevedevano requisiti “modellati” su quelli effettivamente posseduti dai lavoratori interessati.

Non solo. Secondo la Gdf si è giunti al punto di pubblicare “il relativo bando di concorso il giorno successivo a quello in cui il dipendente da stabilizzare aveva maturato i requisiti indicati”.

I dirigenti denunciati avrebbero quindi eluso la normativa di settore, omettendo di predisporre i previsti “Piani triennali del fabbisogno del personale”. Questo è infatti un documento “fondamentale per consentire, alla Regione Marche, di preventivare le necessità di personale da assumere”.

Tali assunzioni indebite avrebbero avuto un costo, sulle finanze regionali, che ammonterebbe  a 121.792.009,55 euro. Questo infatti “l’importo degli emolumenti corrisposti ai dipendenti indebitamente stabilizzati”.

Immediato il commento del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.

“I fatti non riguardano questa amministrazione perché sono molto antecedenti all’insediamento di questa Giunta avvenuto nel 2015”, ha dichiarato.

“Tuttavia – prosegue il presidente – abbiamo deciso immediatamente di istituire una commissione di indagine interna per appurare eventuali irregolarità negli atti posti in essere dal 2008 al 2013″.

Non solo. Ceriscioli ha dichiarato che “la Regione Marche approfondirà ogni aspetto perché laddove fossero confermate ipotesi accusatorie è evidente che sarebbe stata lesa come Ente e si riserva, quindi, di costituirsi parte civile nell’eventualità in cui dovesse esser promosso giudizio penale”.

Una vicenda, quella delle assunzioni indebite, sulla quale è intervenuta anche l’Asur, l’Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche.

“Dalle prime informazioni sembra che l’indagine riguardi fatti risalenti a circa 10 anni fa”, ha detto il direttore generale Alessandro Marin.

“In riferimento alle indagini in corso – prosegue Marin – l’amministrazione si dichiara sin da ora a disposizione per qualsiasi chiarimento necessario all’ autorità inquirente”.

“Non appena a conoscenza dei fatti specifici oggetto di indagine – ha concluso il direttore Asur – avrà cura di attivare una autonoma verifica amministrativa”.

 

 

 

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