La rappresentante del Sindacato Medici Italiani contesta le dichiarazioni del Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, sulle assunzioni dei medici e sull’autonomia differenziata

“Dire, come afferma il presidente della regione Lombardia Attilio  Fontana che i medici sono assunti dalla Regione è sbagliato ed è una grossolana semplificazione”. Così il Segretario Generale dello SMI, Pina Onotri, commenta la presa di posizione sull’autonomia  differenziata del presidente della giunta lombarda.

“Forse – aggiunge – Fontana si riferisce alle assunzioni di professionisti medici presso società di servizi, cooperative o presso imprese di lavoro esternalizzato, dove le paghe sono da fame e i medici sono costretti a turni impossibili?”

“Per quando riguarda la carenza di medici – prosegue la rappresentante SMI – questa è un problema che si riferisce soprattutto  al Servizio Sanitario Nazionale. Questa carenza di professionisti  investe sia gli specialisti che lavorano negli ospedali sia i medici di famiglia, in modo diverso, perché sono diverse le modalità con cui gli uni e gli altri vengono formati e lavorano per il Servizio sanitario nazionale”. 

“Per questo – sottolinea – le dichiarazioni del presidente della Lombardia e la discussione alla Camera dei Deputati ci preoccupano molto. Vorremmo capire se nel nostro Paese sarà ancora garantito lo stesso grado di prestazioni per i servizi alla persona, a partire dalla sanità, o  no?   Oppure si stanno mettendo in atto presunte riforme a  scapito di qualcuno?”

“Attualmente in Italia – afferma ancora Onotri – già vi sono delle forti sperequazioni per quanto riguarda le retribuzioni dei medici; quelli del Sud, a parità di prestazione, guadagnano meno di quelli del Nord. C’è il rischio cogente che per intere aree territoriali vi sia una desertificazione dei servizi. Si tratta, invece, di assicurare il bisogno di salute  a  tutti i cittadini  e premiare i medici che svolgono le loro  attività in territori  socialmente disagiati”.

Per il Sindacato “le regioni non possono pensare di stipulare contratti di tipo diverso da quanto previsto dalla normativa nazionale, anche dinanzi ad una crescente tendenza all’esternalizzazione del lavoro in sanità; allo stesso tempo bisognerà evitare che abbiano mano libera in materia di accesso alle scuole di specializzazione”.

“Il Sindacato Medici Italiani – conclude Onotri – si batterà affinché il Servizio Sanitario Nazionale mantenga il suo carattere omogeneo e non sia trasformato in una somma di servizi sanitari regionali. Occorre garantire a professionisti medici un uguale accesso alla professione e ai cittadini italiani il diritto alla salute”.

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