La prassi adottata in alcuni Paesi europei, quali la Germania, di mettere sotto verifica le informazioni bancarie del legale, rappresenta una violazione del diritto fondamentale alla privacy sancito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con una sentenza del 27 aprile, ha stabilito che mettere sotto controllo il conto corrente degli avvocati, qualora vi sia il sospetto che sia stato commesso un illecito penale, rappresenta una violazione dell’articolo 8 della Convenzione in materia di diritto al rispetto della vita privata e familiare. Tale prassi, pertanto, va censurata.
L’organo giudiziario si è pronunciato in particolare nei confronti della Germania. L’ordinamento tedesco, infatti, permette, sulla base di un mero sospetto di reato, un accesso indiscriminato a tutte le informazioni relative sia al soggetto interessato che ai terzi senza controbilanciare in alcun modo una simile incidenza con la previsione di limiti temporali o particolari garanzie.
Nel caso in cui il soggetto interessato sia un avvocato, secondo la Corte si verifica, con riferimento al diritto alla tutela della privacy, una duplice violazione dell’articolo 8 della Convenzione, sia nei confronti dell’avvocato che nei riguardi dei clienti.
La riservatezza di questi ultimi è messa a rischio dalla possibilità di accedere ai loro dati tramite le coordinate bancarie, con conseguente infrazione dell’obbligo del segreto professionale cui è tenuto il legale. A nulla vale, pertanto, la legittimità del fine perseguito. In assenza di una valida base legale e giuridica non è ammissibile l’interferenza nella privacy dell’avvocato e dei suoi clienti.
La Corte ha chiarito, inoltre, che il segreto professionale è posto a tutela di un rapporto molto delicato che si basa sulla fiducia e sulla riservatezza, quale è quello che lega clienti e avvocati, garantito anche a livello internazionale. La deroga a tale impegno, pertanto, è possibile solamente in casi eccezionali, come, ad esempio, nel caso in cui sussistano elementi fondati circa la partecipazione dell’avvocato a un reato o ancora nei casi di lotta al riciclaggio di denaro.

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