All’obbligo di pubblicazione dei trasferimenti di valore nei confronti di singoli medici o società scientifiche si dovrebbe aggiungere anche il chiarimento della ragione dell’erogazione

Il nuovo codice deontologico di Farmindustria stabilisce che, entro il 30 giugno di quest’anno, le aziende farmaceutiche dovranno pubblicare i i trasferimenti di denaro effettuati direttamente o indirettamente agli operatori sanitari e alle organizzazioni sanitarie.

Rispetto a questa nuova norma del codice, però, la Simg – Società italiana di medicina generale e delle cure primarie – evidenzia un preciso rischio di opacità nei rapporti tra medici e sponsor che è stato espresso dal presidente Claudio Cricelli: “L’obbligo per le aziende farmaceutiche di pubblicare i trasferimenti di valore nei confronti di singoli medici o società scientifiche rappresenta, da un punto di vista formale, un passo in avanti verso la trasparenza. Ma non basta. Non è sufficiente rendere noti gli importi di denaro, va indicata anche la ragione dell’erogazione”.

Insomma, secondo la Simg, anche con il nuovo codice deontologico Farmindustria “Esiste la possibilità che invece di eliminare i sospetti questi vengano di fatto alimentati, perché le semplici cifre trasferite non spiegano la ragione del finanziamento e la loro entità non spiega e non rende giustizia dello scopo reale per cui vengono impiegate”.

“Questo denaro – continua – è utilizzato nella maggior parte dei casi dalle società scientifiche per adempiere a una legge dello Stato che prevede la formazione continua in medicina, cioè i crediti Ecm. Quindi queste risorse sono erogate dagli sponsor e reimpiegate dalle Società scientifiche a favore di terzi professionisti sanitari, in maniera sussidiaria e addirittura supplendo alla carenza di risorse che dovrebbe erogare lo Stato. Siamo di fronte a una singolare forma di trasferimento di denaro, non a beneficio di un privato, ma in adempimento di una obbligazione che lo Stato ha posto a carico dei medici e che la ‘cosa pubblica’ non è in grado di finanziare”.

“La Simg – continua Cricelli – quindi ha deciso di pubblicare sul sito della società scientifica tutti gli importi ricevuti dagli sponsor dando conto e dettaglio degli scopi e delle modalità di utilizzo. Con quelle cifre noi abbiamo erogato formazione per migliaia di medici e promosso la ricerca che lo Stato non è in grado di finanziare”.

“Perché non vi sia alcuna opacità nei rapporti fra medici e sponsor questo percorso dovrebbe essere parallelo”, continua Cricelli. “Anche le aziende farmaceutiche dovrebbe cioè specificare la finalità dell’erogazione. Gli stessi principi valgono nel rapporto fra singoli professioni e aziende. Il codice stabilisce inoltre – conclude Cricelli – che, per rendere pubblica l’identità del singolo operatore, sia necessario il via libera dell’interessato. Invitiamo i medici ad accettare la pubblicazione, perché nulla sia celato in nome di una presunta riservatezza”.

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