Il Lazio è la prima Regione a recepire le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni con un progetto fortemente voluto e sollecitato da operatori e professionisti.

Nel Lazio cambieranno i codici del pronto soccorso: dai classici colori (bianco, verde, giallo e rosso) si passa ai codici numerici, che diventano 5.

Negli ultimi due anni, infatti, era stata avviata una sperimentazione tramite un gruppo di lavoro regionale composto da operatori e professionisti.

Adesso, dunque, a partire dal prossimo anno si modificherà il sistema di ‘filtro’ per i pazienti che arrivano nei dipartimenti di emergenza.

Ieri mattina è stato presentato l’aggiornamento delle linee guida sul triage intraospedaliero (che verrà sancito dalla Conferenza Stato-Regioni) e che sarà operativo a partire dal 2019.

La nuova classificazione, che prevede un numero da 1 a 5 a seconda della gravità, conferirà di distinguere meglio le diverse condizioni dei pazienti in arrivo al pronto soccorso.

Il Lazio sarà la prima Regione a recepire le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni con un progetto fortemente voluto e sollecitato da operatori e professionisti.

Ma vediamo nel dettaglio come cambiano i codici del pronto soccorso. Eccoli di seguito:

  • 1 è l’emergenza
  • 2 l’urgenza
  • 3 l’urgenza differibile
  • 4 l’urgenza minore
  • 5 la non urgenza

I codici 1-2-3 sono a medio-alta intensità di cure. Quanto al 4 e al 5 questi sono considerati a moderata-bassa intensità. Il gruppo di lavoro ha attivato una sperimentazione delle schede a 5 codici in 8 pronto soccorso generalisti e 3 pronto soccorso pediatrici con il coinvolgimento di circa 80 tra medici e infermieri e oltre 7.000 pazienti.

Per Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio, i nuovi codici del pronto soccorso serviranno per “fornire cure maggiormente appropriate e di migliorare il servizio sanitario. Il gruppo di lavoro ha sperimentato le nuove linee guida in piena sintonia e collaborazione con i professionisti e le diverse realtà del territorio”.

Inoltre questo lavoro, per D’Amato, “si inserisce in un percorso di riorganizzazione che prevede nuovi investimenti sul personale e un programma di riqualificazione dell’edilizia sanitaria e sulle tecnologie”.

Secondo gli ultimi dati sugli accessi ai servizi di emergenza, negli ultimi 8 anni

l’andamento complessivo ha fatto registrare una flessione del 7,3%.

Tra i più numerosi vi sono i codici verdi (quasi il 70%), con un rischio maggiore di errore nella determinazione del livello di priorità alla visita medica, spiega la Regione.

Un dato, questo, che rende ancora più evidente l’opportunità e l’utilità dei nuovi codici di pronto soccorso.

 

  

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