Obiettivo delle misure di distanziamento sociale previste dal Governo è quello di ridurre la velocità di diffusione del virus, ‘spalmando’ i casi su un arco temporale più lungo

Nelle scorse ore il Governo ha introdotto, in relazione all’emergenza coronavirus nel nostro Paese, delle misure di distanziamento sociale, allo scopo di evitare una grande ondata epidemica, con un picco di casi concentrata in un breve periodo di tempo iniziale. Si tratterebbe, infatti – spiega in una nota l’Istituto Superiore di Sanità – dello scenario peggiore durante un’epidemia per la sua difficoltà di gestione.

Nel caso del coronavirus occorre tenere conto, inoltre, che l’Italia ha una popolazione anziana, peraltro molto più anziana di quella cinese, e bisogna proteggerla il più possibile da contagi.

L’obiettivo del distanziamento sociale, soprattutto in una situazione come quella attuale in cui non ci sono interventi farmacologici attuabili, è ridurre la velocità di diffusione del virus, spostando in avanti nel tempo il picco epidemico, di fatto ‘spalmando’ i casi su un arco temporale più lungo. Questo dovrebbe portare benefici riducendo la pressione sul sistema sanitario.

Per misure di distanziamento sociale si intendono diversi tipi di intervento, che vanno ad aggiungersi ad altri provvedimenti come la promozione di una maggiore igiene delle mani o l’utilizzo di mascherine: i più comuni sono l’isolamento dei pazienti, l’individuazione e la sorveglianza dei contatti, la quarantena per le persone esposte, la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro o l’adozione di metodi per lezioni scolastiche/universitarie e lavoro a distanza.

Inoltre vanno anche considerati i provvedimenti che limitano l’assembramento di persone, come le manifestazioni sportive, fino ad arrivare alla restrizione dei viaggi internazionali.

Sull’efficacia di questo tipo di misure sono stati condotti diversi studi, molti dei quali condotti su epidemie e pandemie del passato, e generalmente si sono dimostrate efficaci, in misura variabile a seconda del contesto. In generale si può dire però – specifica l’ISS – che l’introduzione di ogni provvedimento viene valutato attentamente, perché ognuna delle misure elencate porta dei costi sociali diretti o indiretti che possono essere molto alti.

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