Disturbo dello spettro autistico, Asl condannata a pagare le terapie

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Accolta parzialmente la domanda dei genitori di un bimbo affetto da disturbo dello spettro autistico in relazione alle spese per il trattamento riabilitativo cognitivo comportamentale mediante la metodologia ABA

Il Tribunale civile di Roma con un’ordinanza dello scorso 9 ottobre si è pronunciato sul ricorso presentato dai genitori di un bimbo di 5 anni affetto da disturbo dello spettro autistico. Gli attori chiedevano l’accertamento del diritto del figlio a ricevere a carico del servizio sanitario regionale il trattamento riabilitativo cognitivo comportamentale mediante la metodologia ABA. Chiedevano inoltre il rimborso delle spese sostenute per l’impiego di tale metodologia dal 2015 ad oggi.

Come raccontato dai legali della famiglia all’Adnkronos salute, il bambino è nato nel 2013 e la diagnosi è arrivata nel 2015. I genitori si erano rivolti alla Asl e al Bambino Gesù, che aveva consigliato la terapia ABA. L’azienda sanitaria, tuttavia, non aveva strutture autorizzate a erogare il servizio, né personale certificato. Così i genitori sono stati costretti a rivolgersi a centri privati spendendo, solo nei primi 3 anni, circa 40.000 euro.

Il Giudice ha preliminarmente precisato cosa si intende per ABA e qual è la sua specifica applicazione nel campo dell’autismo.

ABA sta per Applied Behaviour Analysis, ovvero Analisi del Comportamento Applicata. La metodologia si basa sull’uso dei principi della scienza del comportamento per la modifica di comportamenti socialmente significativi. Viene applicata con successo a bambini con autismo da almeno tre anni. Dalla letteratura scientifica emerge che risulta maggiormente efficace se iniziata precocemente, entro i 4 anni di età.

Il Tribunale ha quindi sottolineato che per accertare la fondatezza della domanda fosse necessario verificare l’esistenza di evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute. Nel caso de quo tale beneficio si poteva affermare con certezza come stabilito dalle linee guida sul trattamento del disturbo dello spettro autistico.

L’ordinanza ha quindi condannato la parte resistente a sostenere le spese relative alle cure ricevute da terzi di cui necessita la parte ricorrente. Nello specifico ha quantificato il trattamento in 40 ore settimanali di terapia ABA per 48 mesi.

Respinta invece la richiesta di rimborso delle spese già sostenute. Tale istanza, secondo il Giudice, deve infatti essere presentata attraverso ricorso ordinario, essendo totalmente priva del requisito del periculum in mora. Si trattava, infatti, di risorse già corrisposte dai ricorrenti i quali, peraltro, non avevano allegato ragioni irreparabili a giustificazione dell’immediatezza di tale rimborso.

 

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