In vista della giornata mondiale dell’epatite che si è celebrata ieri 28 luglio, l’Oms ha annunciato la necessità di investire di più per la cura e la prevenzione di questa malattia

In uno studio pubblicato su Lancet Global Health, in vista della Giornata mondiale dell’epatite che si è celebrata ieri 28 luglio, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che “investire 6 miliardi di dollari l’anno nell’eliminazione dell’epatite in 67 paesi a basso e medio reddito, eviterebbe oltre 26 milioni di morti premature nei prossimi anni, di cui 4,5 milioni di qui al 2030.”

“Le epatiti virali sono processi infettivi a carico del fegato che, pur avendo quadri clinici simili, differiscono dal punto di vista etiologico (diversi virus responsabili dell’infezione), epidemiologico (diversa distribuzione e frequenza di infezione e malattia) e immuno-patogenetico”; e sono tra le cause più frequenti di malattia in tutto il mondo.

Si stima che circa 328 milioni di persone al mondo siano affette da epatite, 9 volte di più rispetto all’Hiv, e secondi solo alla tubercolosi.

In Italia, le epatiti sono comprese tra le malattie per cui è prevista la notifica obbligatoria e si contano 5 tipi determinati dai cosiddetti virus epatitici maggiori: epatite A; epatite B; epatite C; epatite D (Delta); ed epatite E.

Il dato significativo, come riportato anche dal quotidiano Ansa.it “Salute e Benessere” è che oltre il 95% dei decessi, circa 1.400.000 ogni anno, è causato da infezioni croniche da epatite B e C. 

Ma dei 257 milioni che, nell’anno 2016 hanno scoperto di essere affetti da epatite B, soltanto il 10,5% (27 milioni) conosceva il proprio stato di infezione; sicché di essi, solo il 17% (4,5 milioni) ha ricevuto cure nello stesso anno.

Dei circa 71 milioni di persone, invece, che vivevano con l’epatite C, solo il 19% (13,1 milioni) sapeva di averla contratta nel 2017 e solo il 15% (2 milioni) ha ricevuto un trattamento nello stesso anno.

Ecco allora l’invito dell’Oms per la Giornata mondiale dell’epatite.

Uno slogan che ha come obiettivo quello di manifestare il reale problema di questa malattia: perché oggi, come ha dichiarato lo stesso direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, l’80% delle persone affette da epatite non può ottenere i servizi per prevenire, testare e curare la malattia”; ed infatti, “nonostante 124 Stati membri dell’organizzazione su 194 abbiano adottato una strategia per eliminare la malattia, oltre il 40% di questi piani nazionali non dispone di finanziamenti dedicati”.

Leggi anche:

EPATITE B E C, OGNI ANNO 1,4 MILIONI DI MORTI NEL MONDO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui