L’iniziativa arriva a pochi mesi di distanza dalla presentazione del Rapporto sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale

Adeguata ripresa del finanziamento pubblico, piano nazionale di disinvestimento dagli sprechi e incremento della quota intermediata della spesa privata. Questa la ricetta per raggiungere la cifra di 200 miliardi di euro necessaria per coprire il fabbisogno del Servizio sanitario nazionale nel 2025. La cifra è stata quantificata nell’ambito del Rapporto Gimbe sulla sostenibilità del Ssn presentato lo scorso giugno in Senato.

A distanza di pochi mesi la consultazione pubblica del Rapporto da parte di migliaia di persone ha fatto emergere la necessità di avviare un monitoraggio continuo e indipendente su responsabilità e azioni di tutti gli stakeholder della sanità. Di qui la decisione della Fondazione di lanciare un Osservatorio sulla sostenibilità del SSN.

“Riguardo a Governo e Parlamento – spiega Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – obiettivo permanente dell’Osservatorio è di vigilare sulle dinamiche e l’entità del finanziamento per la sanità pubblica e di valutare parallelamente l’azione legislativa: identificando carenze normative (priorità assoluta il riordino della sanità integrativa), individuando nei disegni di legge in corso di discussione criticità e possibili contraddizioni con altre normative e, soprattutto, monitorando lo status di applicazione di quelle vigenti”.

Le valutazioni dell’Osservatorio saranno guidate da tre princìpi fondamentali: evidence for health, ovvero le migliori evidenze scientifiche devono essere integrate in tutte le decisioni politiche che riguardano la salute delle persone; health in all policies, perché la salute delle persone deve guidare tutte le politiche, non solo sanitarie, ma anche industriali, ambientali, sociali, economiche e fiscali; value for money, perché ottenere il massimo ritorno in termini di salute dal denaro investito in sanità è, al tempo stesso, mandato etico e obiettivo economico di un sistema sanitario.

“Le Regioni – continua Cartabellotta – saranno innanzitutto invitate a rendere pubbliche la percentuale di risorse destinate ai tre livelli essenziali di assistenza (prevenzione, distrettuale, ospedaliera) e quella ripartita tra pubblico e privato accreditato. Se, infatti, i criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale possono essere oggetto di discussione, in quanto espliciti, l’assenza un quadro comparativo sull’allocazione regionale del denaro pubblico è un inaccettabile elemento di mancata trasparenza istituzionale”.

Considerato che secondo il Rapporto GIMBE oltre 12 miliardi di euro di sprechi e inefficienze vengono assorbiti da sovra e sotto-utilizzo di servizi e prestazioni sanitarie e da inadeguato coordinamento dell’assistenza, l’Osservatorio intende fornire evidenze e dati per facilitare a Regioni e Aziende sanitarie il processo di disinvestimento e riallocazione, sensibilizzando al tempo stesso professionisti sanitari e cittadini/pazienti.

“L’Osservatorio GIMBE – precisa Cartabellotta – ha già avviato diversi studi per quantificare l’impatto di questi fattori non solo sugli sprechi, ma soprattutto sugli esiti di salute e sull’equità di accesso. È stato inoltre standardizzato un approccio multifattoriale al cambiamento sulle tre determinanti del sovra e sotto-utilizzo: offerta di servizi in relazione ai bisogni (non alla domanda) di salute, appropriatezza dei comportamenti professionali e aspettative di cittadini e pazienti”.

L’Osservatorio mira anche ad espandere le evidenze sui conflitti di interesse: in particolare, fanno sapere dalla Fondazione, se il disclosure code di Farmindustria ha fornito utili informazioni sui trasferimenti di denaro in maniera unidirezionale, è indispensabile conoscere l’entità dei finanziamenti ricevuti da vari stakeholder (enti pubblici, società scientifiche, associazioni di pazienti e di tutela dei consumatori) quale elemento indispensabile di trasparenza.

“Siamo convinti – conclude Cartabellotta – che le attività di un’organizzazione indipendente finalizzate ad informare il Paese sulla salute, l’assistenza sanitaria e la ricerca biomedica possono determinare grandi benefici sociali ed economici. La campagna #salviamoSSN, il Rapporto e l’Osservatorio GIMBE sulla sostenibilità del SSN rappresentano testimonianze concrete del nostro impegno per il Paese, il cui sviluppo economico, oggi problema cruciale, dipende anche dalla salute e dal benessere delle persone”.

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