Più di 160 appuntamenti in numerose città italiane: il 10 marzo, anche in Italia si celebra la Giornata Mondiale del Rene, un’occasione per parlare di ricerca scientifica ed essere presenti sul territorio, per essere vicini ai malati e sensibilizzare l’opinione pubblica con incontri e manifestazioni. Ancora una volta, al centro, la prevenzione con consulti e screening per riportare l’attenzione dei pazienti sul lavoro silenzioso e importantissimo svolto dai reni per il nostro organismo.
«Responsabile Civile» ha intervistato il professor Alessandro Balducci, presidente della Fondazione Italiana del Rene che ha promosso in Italia la “GMR 2016 – Giornata Mondiale del Rene” assieme alla Sin (Società Italiana di Nefrologia) e in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
Dottor Balducci, perché una Giornata mondiale del Rene?
Perché le malattie renali anche semisconosciute che non danno segni e sintomi colpiscono un’importante percentuale della popolazione: si stima che il 6/7% della popolazione italiana adulta abbia qualche forma di compromissione della funzione renale. Se non una malattia vera e propria, almeno un declino della funzione renale, e quindi è fondamentale prevenire; anche perché, poi, le due cause principali legate alle complicanze renali, l’ipertensione e il diabete, sono malattie diffusissime.
A che età è giusto iniziare i controlli?
Direi intorno ai 60/65 anni. Facendo due esami molto semplici e non costosi che sono l’esame delle urine e il controllo della creatinina nel sangue.
In che misura le patologie renali possono interessare, invece, anche i più piccoli?
I più piccoli vengono colpiti raramente, a meno che non si tratti di patologie genetiche o malformative che quindi si evidenziano spesso di per sé. Però comunque una certa percentuale di bambini è affetta da Glomerulonefrite e una percentuale, seppur molto bassa, anche da ipertensione giovanile, quindi quantomeno controllare le urine dei bambini, vedere già se ci sono alterazioni al colore, disturbi alla minzione, urinare di frequente, dolori, etc.. è già un dato importante. Perciò, se capita di fare esami di altra natura, fare sempre anche degli esami delle urine per verificare se ci sono alterazioni precoci che possono essere spia di una malattia renale.
Quanto incide sull’insorgenza di patologie renali lo stile di vita, lo stress?
Nell’adulto influisce molto: per evitare l’insorgenza di patologie renali ci vogliono quelle misure di buonsenso che si dovrebbero applicare a tutti. Innanzi tutto, il sovrappeso è un fattore di rischio di malattie renali, quindi fare esercizio fisico, non fumare, bere poco alcool, dieta mediterranea…. Questi sono i cardini del buonsenso che si applicano anche alle malattie renali.
Per approfondire:
Trapianto di Rene, Passarelli (AIDO): «Donazione compensata è inaccettabile»