Si tratta di Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Campania, tutte in Piano di rientro o commissariate

Sono cinque le Regioni in cui non si raggiunge la “soglia minima” delle cure garantite ai cittadini dal Servizio sanitario, ovvero dei Livelli essenziali di assistenza. Si tratta di Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Campania, tutte in Piano di rientro o commissariate. Lo afferma in un’intervista all’Ansa il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, anticipando i primi risultati della Griglia Lea 2015, che misura la qualità dei servizi sanitari in Italia. “I commissariamenti – sottolinea il Ministro – hanno migliorato i conti, ma non il livello delle cure”.
Il punteggio minimo da raggiungere per essere adempienti rispetto all’attuazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), spiega il ministro, “è 160 ma dai primi risultati del 2015, anche se non ufficiali, sono ancora sotto soglia la Calabria (147 punti), il Molise (156 punti), la Puglia (155 punti), la Sicilia (153 punti) e la Campania con 99 punti”. Il dato più preoccupante sarebbe quello relativo alla Campania, dove si registra un punteggio pari a 139, con un calo di ben 40 punti rispetto al 2014. Ma peggiorano le loro performance anche Puglia, Molise e Sicilia.
“Ogni regione – evidenzia Lorenzin – ha certamente le sue specifiche criticità però in troppe regioni ci sono molte difficoltà nel potenziamento dell’assistenza territoriale. In particolare, nell’assistenza domiciliare, nel numero dei posti letto per l’assistenza residenziale, nell’assistenza ai disabili, nelle coperture vaccinali e negli screening del tumore al colon-retto, alla mammella e alla cervice uterina”.
Per quanto riguarda la copertura vaccinale il Ministro ha ribadito, con un messaggio inviato in occasione della presentazione dell’instant book ‘Domande e risposte sui vaccini’ – promosso dalla Società italiana di medicina generale (Simg) in collaborazione con Cittadinanzattiva e presentato questa mattina all’Istituto superiore di sanità -che “l’offerta vaccinale gratuita rappresenta un’opportunità di salute per tutti i cittadini, perciò le differenze tra le Regioni devono essere superate. Il nuovo Piano vaccinale ha proprio l’obiettivo di eliminare queste differenze, con un’offerta vaccinale aggiornata e uniforme”.

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