Negli adulti che hanno fumato regolarmente marijuana, il consumo accumulato è associato a un deterioramento significativo del livello cognitivo a lungo termine della memoria verbale

Le capacità cognitive vanno in fumo con il consumo di marijuana?

Per rispondere a questa domanda, Univadis prende come riferimento uno studio riguardante le relazioni esistenti tra il consumo prolungato di marijuana e le performance cognitive in persone di mezza età pubblicato su JAMA Internal Medicine, dal quale emergerebbe che, negli adulti che hanno alle loro spalle una storia di consumo regolare e accumulato di marijuana, si assisterebbe a un deterioramento significativo del livello cognitivo a lungo termine della memoria verbale.

Dallo studio prospettico di coorti svolto su donne americane di età compresa tra i 18 e i 30 anni (delle quali 3.385 hanno ricevuto una valutazione cognitiva 25 anni dopo) risulterebbe che l’84% aveva già fumato marijuana in precedenza e l’11,6% continuava a farlo.

Nei casi di consumo accumulato si riscontrava un deterioramento di tre aree cognitive (funzione esecutiva, memoria verbale e velocità di codifica/esecuzione) ma, a seguito della correzione per i possibili fattori confondenti (quali possono essere il consumo di tabacco, alcol o altri narcotici, attività fisica, depressione, ecc.), a risultare significativamente compromessa era solo la memoria verbale. Infatti, ogni periodo di 5 anni di consumo giornaliero di marijuana, era associato alla perdita di 1 parola su 15 in un soggetto su due.

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