I medici sbagliano la diagnosi e curano una malattia mortale come fosse una semplice tonsillite. Un grave errore di malasanità che gli ha fatto perdere le gambe e sette dita delle mani.
Reuben è un bimbo di tre anni che per un incidente domestico stava per morire. Tutto inizia nel luglio dello scorso anno a Ipswich in Inghilterra quando Reuben si fa male a casa e la madre lo porta in ospedale per farlo medicare. Rientrati a casa il bambino continua ad accusare forti dolori e ha la febbre altissima. Dopo una seconda visita l’indomani e alcuni esami i medici assicurano la madre che il piccolo non ha nulla di grave: una semplice tonsillite da curare con gli antibiotici. La situazione non migliora nonostante la donna segua alla lettera le indicazioni mediche. Il figlio a un certo punto si trova a combattere contro la morte.
I batteri penetrati nella ferita che Reuben si era procurato nell’incidente domestico erano penetrati così in profondità da causargli uno shock tossico. Solo per il peggioramento costante delle condizioni del bambino i sanitari hanno capito la gravità della situazione e per salvargli la vita si sono visti costretti ad amputargli le gambe sotto al ginocchio e sette dita delle mani. Reuben è sopravvissuto ma ora dovrà affrontare questo handicap.
L’ospedale ha ammesso che tutto questo sarebbe potuto essere evitato se la diagnosi iniziale fosse stata corretta curando tempestivamente l’infezione che lo aveva portato all’ospedale la prima volta. L’istituto ha emesso una scusa senza riserve per la famiglia e ha effettuato un pagamento intermedio di 50.000 sterline per protesi. La madre ha citato in giudizio l’ospedale, con un premio finale che può raggiungere i 4 milioni di sterline.
La madre del piccolo Reuben ha raccontato la sua storia al Dailymail e nella sua disgrazia ha sottolineato il coraggio e la tenacia del figlio nell’affrontare questa sua nuova condizione.
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