Quattro anni di reclusione per il conducente di un veicolo accusato della morte di una ragazza morta per investimento mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali
Il Tribunale di Bologna ha condannato a quattro anni di reclusione, con la diminuzione per il rito abbreviato, un cittadino di 46 anni, accusato di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza in relazione al decesso di una giovane di 19 anni morta per investimento lo scorso novembre in un Comune di provincia. Come ricostruito dal perito dell’accusa, la ragazza stava attraversando la strada sulle strisce pedonali con il suo cane. Una tesi contrastata dai consulenti della difesa, per i quali, invece, la vittima si sarebbe trovata distante circa due metri dalle strisce e, peraltro, come riferito da due testimoni, avrebbe avuto gli auricolari e la testa china sul cellulare; anche tali strumenti non sarebbero mai stati rinvenuti sul luogo dell’incidente.
L’imputato era poi risultato positivo all’alcoltest, con un tasso alcolemico nel sangue di 2,27 grammi per litro, oltre quattro volte superiore al limite di legge; inoltre, avrebbe guidato a velocità sostenuta. La vittima era stata trascinata per oltre 20 metri sull’asfalto e a nulla erano valsi i tentativi dei soccorritori di strapparla alla morte.
Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta – come riporta il Corriere Bologna -aveva chiesto una condanna a 4 anni e sei mesi; la giudice ha concesso le attenuanti generiche, escludendo, tuttavia, il concorso di colpa della vittima nella causazione dell’incidente. Il Tribunale, inoltre ha disposto una provvisionale di 360 mila euro in favore delle parti civili costituite (genitori, sorella, due zii e nonna), in attesa che il risarcimento danni venga stabilito in sede civile.
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