Avviate le indagini per chiarire le cause del decesso di un 69enne della provincia di Chieti, morto dopo un intervento all’anca in una casa di cura di Ancona
La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo sul decesso di un uomo di 73 anni, residente in provincia di Chieti, morto dopo un intervento all’anca per cause tutte da chiarire. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo.
Il fatto, come ricostruisce Chieti Today, risale allo scorso 6 febbraio. L’uomo era ricoverato in una casa di cura del capoluogo marchigiano per sottoporsi a un impianto di protesi all’anca destra.
L’operazione sarebbe perfettamente riuscita, tanto che il paziente sarebbe stato in procinto di tornare a casa. La mattina stessa delle dimissioni, tuttavia, i familiari avrebbero ricevuto telefonicamente la notizia della scomparsa del proprio congiunto.
La moglie e i tre figli si sarebbero quindi recati in ospedale per capire cosa fosse successo. A fronte delle loro richieste di spiegazioni – riferisce Chieti Today – gli sarebbe stato concesso di visionare solamente una parte della cartella clinica relativa alle ultime ore di vita del loro caro.
In base a quanto riportato, l’uomo, che sembrerebbe non soffrisse di patologie pregresse, la notte prima del decesso si sarebbe svegliato all’1.30 e i sanitari avrebbero provato a sedarlo. Quindi, alle 3, dopo un sonno leggero, si sarebbe nuovamente svegliato presentando una saturazione del sangue bassissima; di li a poco sarebbe andato in arresto cardiaco.
La famiglia si è quindi rivolta ai carabinieri di Pescara, città di residenza di uno dei figli della vittima, per presentare una denuncia. I parenti chiedono che venga fatta piena luce sulle cause della morta mediante l’acquisizione di tutta la documentazione clinica e lo svolgimento di un esame autoptico disposto dalla magistratura.
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