Aperta un’inchiesta in seguito alla denuncia presentata dai familiari di un 59enne di Sulmona, morto dopo una colonscopia eseguita per rimuovere un polipo intestinale
La Procura della Repubblica di Pescara ha disposto nelle scorse ore la riesumazione della salma di un commerciante di 59 anni, morto dopo una colonscopia lo scorso 20 novembre nel nosocomio del capoluogo di provincia abruzzese. L’uomo, che gestiva un’attività commerciale a Sulmona, si era sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un polipo intestinale. L’operazione era stata eseguita in day hospital all’ospedale di Popoli.
Il paziente era stato dimesso ed era tornato a casa ma nelle ore successive aveva cominciato ad accusare forti dolori all’addome e alla gamba che lo avevano indotto a tornare in ospedale. Da Popoli era stato trasferito a Pescara dove i medici gli avevano diagnosticato una grave infezione e lo avevano sottoposto a un nuovo intervento.
Le sue condizioni, tuttavia, erano peggiorate ed era entrato in coma, finché il suo cuore non aveva cessato di battere.
La famiglia inizialmente sembrava non avesse intenzione di intraprendere azioni legali. Poi, il ripensamento e la denuncia alla magistratura, dopo lo svolgimento dei funerali. Il primo atto dell’inchiesta, quindi, è rappresentato dallo svolgimento dell’autopsia, per la quale è previsto nelle prossime ore il conferimento dell’incarico a un anatomopatologo.
Dall’esame necroscopico si attendono risposte circa le cause del decesso, nonché su eventuali responsabilità sanitarie per l’accaduto. Al momento il fascicolo vede come unico indagato il medico che ha condotto il primo intervento all’ospedale di Popoli. Un atto dovuto per consentirgli prendere parte, attraverso la nomina di un consulente, alle operazioni peritali.
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