La Regione Toscana modificherà gli accessi in Pronto Soccorso, introducendo i numeri al posto dei codici colore per stabilire le priorità

Dal 1° gennaio 2018, nei Pronto Soccorso della Toscana a stabilire i codici di priorità saranno i numeri al posto dei codici colore, che andranno dall’1 dell’emergenza al 5 della non urgenza. È quanto stabilito dalla Regione che, come illustrato dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, ha deciso questa riorganizzazione con una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta della Giunta regionale.
Secondo le stime, ogni giorno circa 4.100 cittadini si presentano a un Pronto soccorso in Toscana, per un totale di 1,5 milioni di accessi nello scorso anno. Solitamente, tre accessi su 4 hanno come esito la dimissione senza ricovero e – per diminuire i tempi di attesa – i casi non urgenti saranno indirizzati verso percorsi più idonei alle loro necessità e presi in carico dal personale infermieristico.
L’idea dei numeri al posto dei codici colore nasce con l’intento di snellire e rendere più semplici le operazioni di accesso. In base ai codici di priorità, infatti, a chi sarà assegnato 1, sinonimo di emergenza, non svolgerà attesa; il numero 2 prevede la presa in carico entro 15 minuti; il 3 entro 60 minuti; il 4 entro 120 minuti, e il 5 entro i 240 minuti.
“Il pronto soccorso – ha dichiarato l’Assessore Saccardi – è per sua natura una delle aree a maggiore complessità all’interno di una struttura ospedaliera. Abbiamo voluto ripensare l’intera organizzazione del pronto soccorso, sia per accorciare i tempi di attesa che per assicurare un’attenzione maggiore alle persone più fragili. La nuova organizzazione entrerà in funzione con l’inizio del 2018”.
La decisione di utilizzare i numeri al posto dei codici colore nei Pronto Soccorso è, però, solo uno dei cambiamenti cui la sanità toscana sta andando incontro: le trasformazioni, infatti, coinvolgeranno tutto il percorso dell’emergenza urgenza. L’Assessore ha infine ricordato che “gran parte del tempo che le persone trascorrono al pronto soccorso è il tempo di attesa, circa il 75%. Questa organizzazione permette che i codici minori non siano costretti ad aspettare all’infinito il loro turno, ma vengano dirottati verso un percorso specifico dove possono essere presi in carico dal personale infermieristico e trovare anche per loro la risposta più adeguata”.
 
 
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