Abrogato il decreto taglia-esami del 2015. Sancita la libertà di prescrizione ma con un occhio alla sostenibilità del sistema

L’appropriatezza prescrittiva è ancora il criterio che deve orientare le scelte dei medici, ma il Dpcm sui nuovi Lea elimina le sanzioni per i camici bianchi, che mantengono la libertà di prescrivere secondo necessità e coscienza.

Il provvedimento presentato ieri dal Ministero della Salute, infatti, prevede l’abrogazione del decreto ministeriale taglia-esami del 2015. “Nato con l’obiettivo di creare una cultura diversa che permettesse di responsabilizzare i professionisti nel prescrivere in modo appropriato – ha affermato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – quel metodo applicato non ha dato i risultati sperati. Con i nuovi Lea frutto di un lavoro condiviso con i medici, abbiamo superato quel provvedimento”.

Il Ministro ha presentato un manifesto che sarà affisso negli studi medici, elaborato in collaborazione con FNOMCeO, in cui si rivolge direttamente ai cittadini: “l’intesa raggiunta tra Ministero e Professione ci consente di comunicarti che il medico nell’ambito dei compiti attribuitigli potrà continuare a prescrivere tutto quanto necessario alla tutela della tua salute, secondo le evidenze scientifiche e le regole previste dall’organizzazione del Servizio sanitario nazionale”

Libertà di prescrizione, quindi, ma con un occhio alla sostenibilità del sistema. “Sulle condizioni di erogabilità e appropriatezza – spiega Lorenzin – si introduce un regime prescrittivo concordato con medici e società scientifiche basato sulla responsabilità“.

Non ci sarà il monitoraggio della singola prescrizione, ma dell’operato dei prescrittori. E le prestazioni a rischio inappropriatezza si riducono molto di numero, e riguardano per lo più i test genetici.

Il medico dovrà sempre seguire le indicazioni di appropriatezza prescrittiva, ma non dovrà necessariamente prescrivere una visita o un esame a carico Ssn solo quando il paziente rientra in una precisa condizione indicata da una nota. L’importante sarà inserire il quesito diagnostico nella prescrizione.

“Nei mesi scorsi – ha sottolineato il presidente FNOMCeO, Roberta Chersevani – abbiamo raccolto le ansie e i dubbi dei cittadini sul rischio che i loro medici non potessero prescrivere in autonomia. Ora possiamo rassicurare e tornare ad un elemento che a noi era già molto chiaro, alla responsabilità prescrittiva: il medico ha tra i suoi compiti quello di prescrivere tenendo conto delle evidenze scientifiche e del fatto che ci sono delle regole”.

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