Troppi incidenti stradali, troppe morti. Un dato che è bene ricordare: 972 vittime nei primi 7 mesi dell’anno.
Si intensificano così le richieste di introduzione del reato di “omicidio stradale”. Nuovi moniti arrivano dalla politica, in particolare dal presidente Commissione trasporti di Montecitorio, Michele Meta, e dal sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri.
La volontà delle parti in gioco è chiara: raggiungere un’approvazione della legge rapida e condivisa. “Le due Commissioni – dichiara Michele Meta – hanno stabilito di iniziare immediatamente l’esame dell’introduzione del reato di omicidio stradale, sulla base della proposta licenziata dal Senato a fine luglio: una risposta importante all’insicurezza diffusa, che prevede la certezza della pena per chi causi incidenti mortali sotto effetto di alcool o di droghe”.
La legge delega di riforma del Codice della Strada– approvata dalla Camera e ora in esame al Senato – dovrebbe riservare alcune importanti novità. Due sono infatti i bersagli da colpire: la lotta alle frodi assicurative e il contrasto all’esterovestizione (l’intestazione fittizia di veicoli, soprattutto di soggetti residenti all’estero, che ha lo scopo di godere di un regime fiscale più vantaggioso, ndr.)
Ecco le dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri riportate da Repubblica.it:
“I dati sugli incidenti stradali mortali sono davvero impressionanti e la sicurezza stradale rappresenta una priorità assoluta sulla quale dobbiamo agire al più presto. Il Governo si è impegnato per velocizzare l’approvazione della fattispecie di omicidio stradale, approvata nello scorso giugno al Senato e attualmente assegnata alla Camera, che permetterà di punire i pirati della strada e coloro che mettendosi alla guida sotto l’uso di alcol e droga provochino incidenti mortali”. Dato importante, secondo Ferri, sarà l’introduzione della pena accessoria della revoca della patente dai quindici ai trent’anni soprannominata dal sottosegretario: “ergastolo della patente”.
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