Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità tutti i paesi possono fare molto di più per ridurre i costi sanitari e sociali legati all’ uso dannoso di alcol

Troppe persone, le loro famiglie e la comunità soffrono le conseguenze dell’ uso dannoso di alcol. Tra queste figurano violenza, infortuni, problemi di salute mentale e malattie come il cancro e l’ictus. A lanciare l’allarme è il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Per Ghebreyesus “è ora intensificare l’azione per prevenire questa grave minaccia allo sviluppo di società sane”.

Il Rapporto sullo stato globale dell’Oms su alcol e salute 2018 rivela che il 28% delle morti attribuibili all’alcol è  causato da feriti (da incidenti stradali, autolesionismo e violenza). Il 21% è invece dovuto a disturbi digestivi. Il resto è legato a malattie cardiovascolari, malattie infettive, tumori, disturbi mentali e altre condizioni di salute.

Nonostante una riduzione del consumo eccessivo episodico e del numero di decessi correlati, le cifre di malattie e ferite causate dall’alcol rimangono “inaccettabilmente alte”. In particolare in Europa e nelle Americhe.

Attualmente, circa 2,3 miliardi di persone sono bevitori.

L’Europa ha il consumo pro capite più alto. Nel prossimo decennio si prevede che il consumo globale aumenti, specialmente nel Sud-Est asiatico, nel Pacifico occidentale e nelle Americhe.

Il rapporto OMS mostra che circa 237 milioni di uomini e 46 milioni di donne soffrono di disturbi da alcool. Questi disturbi interessano maggiormente i paesi ad alto reddito. Indagini scolastiche indicano, inoltre, che, in molti paesi, l’uso di alcol inizia prima dei 15 anni con differenze molto piccole tra ragazzi e ragazze.

“Tutti i paesi possono fare molto di più per ridurre i costi sanitari e sociali del consumo dannoso di alcol”, fa sapere l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra le azioni comprovate ed economicamente vantaggiose figurano, ad esempio, l’aumento delle tasse sugli alcolici e i divieti o le restrizioni sulla pubblicità di alcolici.

L’Oms ribadisce, quindi, l’esigenza di raggiungere l’obiettivo fissato dai governi di una riduzione relativa del 10% del consumo di alcol a livello globale tra il 2010 e il 2025. La riduzione dell’uso dannoso contribuirà anche a conseguire numerosi altri obiettivi che riguardano, tra l’altro, la salute materna e infantile e le malattie infettive.

 

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