Aggiornate le linee guida sulla terapia sistemica per pazienti con carcinoma mammario avanzato positivo al recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (Her2).

La American Society of Clinical Oncology ha aggiornato le linee guida di pratica clinica riguardanti la terapia contro il cancro alla mammella Her 2 +.

Rispetto alla precedente versione del 2014, le attuali raccomandazioni sono quasi invariate.

Non vi sono infatti stati risultati tali da imporre modifiche, secondo il gruppo di esperti che le ha redatte.

Tuttavi,a le attuali raccomandazioni per una terapia medica ottimale per pazienti con cancro alla mammella Her 2 + avanzato includono quanto segue.

Al primo posto, dovrebbero essere raccomandate per il trattamento di prima linea combinazioni basate su terapie Her2-mirate tranne che per pazienti altamente selezionate con malattia positiva al recettore per gli estrogeni, per il progesterone-positivo e con malattia Her2+. In questi casi, la terapia endocrina può essere utilizzata da sola.

Asco sostiene poi che, se la malattia progredisce durante o dopo la terapia di prima linea con terapia Her2-mirata, occorre un trattamento di seconda linea con terapia Her2-mirata.

Se il cancro alla mammella Her2 progredisce durante o dopo il secondo o successivo trattamento con terapia Her-2 mirata, si raccomanda un trattamento terapeutico Her2-mirato di terza o ulteriore linea.

Ancora, il trattamento di combinazione con trastuzumab, pertuzumab e un tassano è raccomandato per il trattamento di prima linea. Questo a meno che i tassani non siano controindicati.

Laddove la malattia progredisca durante o dopo la terapia di prima linea Her2-mirata, trastuzumab emtansine (T-Dm1) è raccomandato come trattamento di seconda linea (elevata, forte).

Se la malattia progredisce durante o dopo la seconda o seconda terapia Her2-mirata ma il paziente non ha ricevuto T-Dm1, i medici devono offrire T-Dm1.

Per chi già riceve combinazioni chemioterapiche e terapeutiche Her-2 mirate, la chemioterapia deve continuare per circa 4-6 mesi.

Questo, almeno, sino al momento di massima risposta, a seconda della tossicità e dell’assenza di progressione. La terapia Her2-mirata deve continuare dopo che la chemioterapia è stata interrotta. On saranno necessari ulteriori cambiamenti del regime fino a progressione o tossicità inaccettabili.

Se un paziente ha terminato il trattamento adiuvante con trastuzumab 12 mesi o meno prima di una recidiva, devono essere seguite le raccomandazioni terapeutiche di trattamento. Esse devono essere basate sulla terapia Her2-mirata di seconda linea.

Inoltre, se il trattamento adiuvante basato su trastuzumab è completato più di 12 mesi prima di una recidiva, devono essere seguite le raccomandazioni terapeutiche di trattamento basate sulla terapia Her2-mirata di prima linea.

Infine, in caso di malattia positiva ai recettori ormonali e all’Her2, si può raccomandare quanto segue:

a) terapia Her2-mirata e chemioterapia (elevata, forte);

b) terapia endocrina più trastuzumab o lapatinib (in casi selezionati: elevata, moderata);

c) terapia endocrina da sola (in casi selezionati: intermedia, debole).

Infine, l’Asco ha prodotto Linee guida aggiornate sulla gestione delle metastasi cerebrali in pazienti con cancro alla mammella Her 2 +.

 

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