La LAR, che sta per Local Allergic Rhinitis, ovvero rinite allergica locale, è una forma allergica pediatrica che si manifesta con gli stessi sintomi della rinite allergica comune, quali secrezione nasale, starnuti, naso chiuso.

Fino ad oggi, però, risultava negativa ai test allergici cutanei ed ematici, presentandosi di fatto come un’allergia “nascosta”. Al punto che i bambini che ne soffrono si dovevano sottoporre a un gran numero di consultazioni specialistiche, che peraltro non sempre permettevano di risolvere il problema.

Finalmente sembra essere diventato possibile diagnosticarla, e di conseguenza trattarla con una terapia adeguata: recenti studi scientifici hanno infatti confermato la validità dei test eseguiti a livello della mucosa nasale, che sembrano essere gli unici in grado di individuare la LAR.

La novità è stata presentata al recentissimo Congresso della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatria, che ha avuto luogo a Palermo nei giorni scorsi. In particolare, è stato reso noto uno studio italiano, portato avanti dal Servizio di Immunologia e Allergologia Pediatrica dell’Università “La Sapienza” di Roma diretto da Marzia Duse e accettato per la pubblicazione sulla rivista internazionale American Journal Rhinology & Allergy, che conferma come nella mucosa nasale sia possibile rilevare l’infiammazione allergica anche nel caso i test allergici cutanei ed ematici risultano negativi.

Anna Maria Zicari, professoressa aggregata di Pediatria presso La Sapienza e primo autore dello studio, ha spiegato che “per diagnosticare la LAR occorre eseguire il test di ‘provocazione nasale’, che consiste, come prima cosa, nell’eseguire una ‘spirometria del naso’ per calcolare il grado di ostruzione delle due narici separatamente e successivamente nel far respirare con il naso l’allergene da testare (graminacee, polvere ecc.). Se l’ostruzione aumenta dopo la respirazione dell’allergene vuol dire che a livello locale c’è una risposta locale con infiammazione allergica. Questa procedura consente di identificare e trattare come allergici non pochi bambini che in precedenza sarebbero stati diagnosticati come non allergici”.

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