Prevista una manifestazione degli insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia davanti al MIUR

I sindacati di base Cobas, Anief, Cub e Saese hanno indetto uno sciopero per il prossimo 8 gennaio che coinvolgerà gli insegnanti  di scuola primaria e dell’infanzia. Nel giorno in cui dovrebbero riprendere le lezioni a seguito delle vacanze natalizie, i maestri incroceranno le braccia manifestando davanti al Ministero dell’Istruzione.

Alla base della protesta vi è quella che i Cobas definiscono la decisione “vergognosa” del Consiglio di Stato dello scorso 21 dicembre.

Con tale sentenza si stabilisce che le cattedre di ruolo non spettano agli insegnanti con diploma magistrale senza laurea.

Per il sindacato la pronuncia va contro tutte le precedenti sentenze che in questi anni avevano dato ragione a decine di migliaia di docenti. Questi si vedono negare persino il diritto all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento (GAE) e vengono retrocessi a docenti di serie C.

La decisione porrebbe drammatici problemi, professionali ed umani, ai diplomati magistrali. Molti di loro – si legge in una nota – hanno avuto nomine annuali dalle GAE; in diversi sono già stati immessi in ruolo. Ora, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischiano di ritrovarsi reinseriti in seconda fascia o, secondo un’interpretazione ancora più penalizzante, addirittura in terza fascia.

“Una sentenza ingiusta, spietata e intollerabile- gridano i Cobas – che gioca con la vita di decine di migliaia di lavoratori”.

Il sindacato ritiene “insopportabile” che il MIUR e il governo non abbiano voluto risolvere un problema serissimo.  Verso il Ministero parte un avvertimento. Guai se venissero fatti passi avventati durante l’anno in corso, facendo saltare la continuità didattica per gli alunni e i posti di lavoro dei docenti.

Se i tribunali dovessero far decadere tutte le supplenze e le immissioni in ruolo, la scuola primaria e quella dell’infanzia entrerebbero infatti in un caos totale.

“Il problema – prosegue la nota – è strettamente politico: è intollerabile che i diritti dei lavoratori/trici vengano vanificati dai tribunali”.

“Esigiamo che il MIUR ed il governo pongano immediato rimedio (e non rinviando alla prossima legislatura) a questa vergogna che potrebbe portare ad un licenziamento di massa di 5300 lavoratori/trici”.

A rischio  anche la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato ad altri 60 mila lavoratori.

Il sindacato chiede quindi l’immediata indizione di un concorso riservato per tutte le colleghe ed i colleghi con diploma magistrale ante 2001-2002 che non hanno ancora avuto l’immissione in ruolo.

“Chi è stato immesso in ruolo – conclude la nota – dovrà mantenere il proprio posto. Per chi ha già fatto l’anno di prova, esso vale molto di più di un concorso abilitante. Chi è inserito con riserva nelle GAE deve poter mantenere la propria posizione, così come chi ha avuto un incarico annuale”.

 

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