Le 7 persone coinvolte si procuravano costosi farmaci di fascia C tramite false ricette intestate a invalidi di guerra esentati dal pagamento del ticket: poi li rivendevano a un prezzo dimezzato.

C’è anche un medico coinvolto nella maxi truffa del viagra venduto in nero, come scoperto dalla Guardia di Finanza di Fondi (Latina) nell’operazione denominata Blue Wish.

Sette persone sono state arrestate su ordine del gip Mara Mattioli nell’ambito dell’operazione condotta dai militari che aveva portato il sostituto procuratore Claudio De Lazzaro a indagarne 15.

Il loro era un meccanismo semplice ma efficace, da veri maestri della truffa.

La banda, con la compiacenza di un medico di base, faceva compilare impegnative per l’acquisto di costosi farmaci a carico di ignari pazienti invalidi di guerra.

Grazie a questo escamotage, i truffatori acquisivano gratuitamente ingenti quantità di farmaci, in gran parte medicinali per disfunzioni erettili. Il tutto, presso svariate farmacie di Roma e delle province di Latina e Frosinone.

Il Viagra venduto in nero, a prezzo dimezzato, fruttava poi alla banda ingenti guadagni.

Il prezzo con il quale rivendevano sul mercato nero era di circa 100 euro per due scatole di farmaci. Esattamente la metà del costo dei vari Viagra, Cialis e Levitra.

Un giro d’affari importante per la banda di truffatori, che erano riusciti a coinvolgere anche un medico di base, ora agli arresti domiciliari, corrompendolo.

In carcere sono finiti la segretaria del sanitario, medico di base di Sezze, e i presunti ideatori della truffa.

Si tratta di due uomini originari di Napoli e residenti tra Priverno e Pontinia, in provincia di Latina, e un romano. Ai domiciliari invece sono finiti il medico e le compagne dei due campani.

Indagati infine a piede libero, per ricettazione, gli acquirenti dei farmaci, tutti campani, pontini e romani.

L’indagine della Gdf era iniziata a aprile 2017. I militari si sono avvalsi di registrazioni telefoniche e appostamenti capendo ben presto di trovarsi di fronte a una vera e propria associazione per delinquere.

Come precisato dal capitano Gianfranco Mozzillo, comandante della compagnia delle Fiamme gialle di Fondi, il rischio era soprattutto per gli acquirenti.

Essendo farmaci venduti “senza un controllo e una prescrizione medica – afferma il capitano – la nostra preoccupazione era anche per le eventuali gravi conseguenze che potevano avere gli assuntori”.

 

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